L’area archeologica di Ferento sarà accessibile durante l’intero ponte di Ognissanti ininterrottamente da venerdì 1 a domenica 3 novembre dalle 10.30 al tramonto. L’iniziativa è di Archeotuscia in collaborazione con la Soprintendenza archeologica. Grazie al costante impegno dei volontari, sono stati installati nei mesi scorsi quattro nuovi pannelli illustrativi che consentono ai visitatori di conoscere nei dettagli l’origine e la storia dei singoli monumenti: il teatro romano, le terme, il decumano, le taberne, la domus (dimora romana composta da 21 stanze) e le cisterne.
I resti dell’antica città sono la testimonianza di una lunga storia. Nel 1172, i viterbesi, dopo una serie di scontri, la espugnarono e distrussero. Oggi, dei trenta ettari sui quali si estendeva Ferento, prima romana e poi medievale, è possibile visitare una parziale, ma significativa area. Ferento ha dato i natali agli antenati dell’imperatore Marco Salvio Otone, marito della più nota Poppea, che gestì il potere per pochi mesi nel 69 d.C., e a Flavia Domitilla, seconda moglie dell’imperatore Vespasiano, madre di Tito e Domiziano, anch’essi della famiglia Flavia.