Il 12 ottobre è stato inaugurato a Villa Lais a Sipicciano il progetto espositivo Errata Corrige di Pasquale Altieri, a cura di Francesca Perti da un’idea di Maddalena Mauri.
Magico Avventuriero, così si potrebbe chiamare Pasquale Altieri se avesse potuto scegliere il proprio nome. Le sue opere sono capitoli di un personalissimo romanzo cavalleresco: come un don Quijote de La Mancia egli attraversa il mondo e vive avventure con gli oggetti che incontra. Non si tratta di riuso, ma di moltiplicazione di punti di vista nessuno dei quali prevale sull’altro. Il suo sguardo posato sugli oggetti crea avventure, connessioni fantastiche tra reale e immaginazione. La sua arte si libera della razionalità rinascimentale e ci spinge alla Meraviglia.
L’artista ci invita nella sua casa-romanzo, ci spinge ad attraversarne le stanze, a sbirciare nelle sue scatole che, come veri e propri capitoli, ci raccontano del suo girovagare tra le cose del mondo. A noi spettatori-lettori non rimane che assecondare il suo punto di vista e partecipare alle sue avventure. Quello che Altieri riesce a fare è convincerci che un burattino può essere un demone, un vecchio ronzino un maestoso purosangue, una contadina una nobildonna. Il suo lavoro, che si estende dal video alla fotografia, alla pittura, alle installazioni, agli assemblaggi, agli interventi in luoghi diversi, spazi aperti o chiusi, è al contempo onirico e ironico, è un modo per raccontarci che è nel mondo ed è del mondo. Separato ed unito nello stesso tempo, dà e riceve, assorbe e distribuisce.
La sua nudità è totale, si fa attraversare da tutti i misteri e ci obbliga a vedere attraverso il senso dello stupore e così facendo ci riporta all’avventura, al gioco e alla conoscenza. Le sue sono esplosioni di vita, sono apparizioni e visioni, sogni ed incubi, pulsioni da cui lo spettatore viene colto alle spalle, colpito da una malia che si manifesta in luoghi inesplorati e con tempi imprevedibili. Davanti alle opere di Altieri vien voglia di seguitare a percorrere il mondo in sella ad un destriero che a ritrovar il senno c’è sempre tempo.