Fabio Castelli, Riccardo Paolucci, Paola Ramondini e Daniela Vacca sono gli artisti che faranno rivivere l’antica maestria etrusca della lavorazione del bucchero alla Biennale d’arte ceramica contemporanea della Tuscia e dell’Allumiere, dall’1 al 30 settembre a Barbarano Roman, nella sede del parco Marturanum. «
Per la mostra, ognuno degli artisti ha realizzato tre sculture o installazioni di uso e gusto contemporaneo in base alla propria espressione artistica. – afferma Maria Grazia Morsella, curatrice della Biennale – Il filo che unisce le opere è la cottura a bucchero applicata a ceramiche di fattura e gusto coevi». Castelli manifesta un profondo legame con la cultura etrusca attraverso l’esplorazione di elementi legati alla tradizione, come il delfino. Nel contempo, ha l’obiettivo creativo di valorizzare l’espressione artistica attraverso la produzione di oggetti d’uso quotidiano come un’elegante bottiglia in bucchero e un alambicco per la distillazione che chiude il cerchio delle sue opere in esposizione.
«Con questa collettiva vogliamo dimostrare quanto la cottura a bucchero sia ancora attuale come tecnica e possibilità di lavorazione – conclude Maria Grazia Morsella -. Pur derivando da un lontano passato diventa infatti un ponte verso i nostri tempi moderni ed eredità per il futuro» La Biennale d’arte ceramica contemporanea della Tuscia e dell’Allumiere ha il patrocinio della Regione Lazio, della Provincia di Viterbo, del Comune di Barbarano Romano e del Parco Marturanum e vede la collaborazione del laboratorio d’arte L’Officina delle idee di Tarquinia.