Sul dibattito in corso nel Partito democratico interviene la mozione Sempre Avanti
Siamo tra quelli che pensano che il Pd sia utile e che per questo deve quindi rafforzarsi. Utile al Paese e alla nostra comunità. Utile all’Italia per prospettare una alternativa al teatrino quotidiano offerto dal cosiddetto “governo” gialloverde, che, oltre alla demagogia, nulla produce sui temi del lavoro, degli investimenti, di un ruolo attivo e partecipe in Europa. Serve un Pd netto e chiaro nel ruolo di opposizione. Solo l’ipotesi di convergenza coi 5 stelle è pura fantasia e tatticismo. Adombrando queste fantasia ci si distrae e si distrae l’elettorato dal ruolo utile e concreto di opposizione ed alternativa che invece dobbiamo perseguire ogni giorno ed a ogni livello. Da loro ci dividono programmi, valori, l’idea stessa della democrazia, una pratica di confronto politico lontano anni luce dall’enormità delle loro mistificazioni e strumentalizzazioni.
Sia più chiaro e deciso Zingaretti su questo punto, come indica la direzione del Pd; invece di tacitare chi rivendica e pratica con determinazione il nostro dovere di opposizione, riprenda chi ammicca, come i Franceschini di turno, sempre orfani di una maggioranza qualsiasi. Un Pd utile dunque alla nostra comunità. Serve un Pd che oscilla tra umilianti inseguimenti del centrodestra in Provincia e puri esercizi acrobatici sul nulla, fatti di improbabili fronti diversamente civici, al Comune capoluogo? Ma che segnali sono, che senso diamo di dove vogliamo andare a parare?
Che senso ha avuto in Provincia, alla vigilia di un voto che già si prefigurava per noi complicato, mettere in campo la scialuppa del governo unitario e condiviso per vedersi oltretutto letteralmente sbattere la porta in faccia? Non abbiamo dato inutilmente il messaggio di voler stare ad ogni costo al tavolo del potere? Che messaggio è poi quello che viene dal comune capoluogo, anche da consiglieri del Pd, di un cantiere aperto ad un civismo poco credibile perché finora diviso da tutti e fra tutti fino ai confini dei cinque stelle, che prescinde peraltro dalla forza civica più consistente e genuina? Un segnale come minimo di confusione, che comunica più smanie che idee.
Forse sarebbe invece più utile ricominciare dalle questioni. Perché non diciamo chiaramente come pensiamo di governare il ciclo delle acque, quando amministrazioni di centrosinistra si oppongono non solo agli indirizzi della Regione da noi governata ma soprattutto a quell’idea poco riformista di oltre trent’anni fa della legge Galli, di un governo unitario ed efficiente del ciclo delle acque. Se dobbiamo ancora metabolizzare quel principio tanta è la strada che dobbiamo fare. Si può avere una linea o corriamo dietro a tutte le spinte e le convenienze amministrative del momento? Si può dire una parola aggiornata ma coerente con le battaglie del centrosinistra viterbese sul ciclo dei rifiuti a partire dalle storiche battaglie contro la discarica di Monterazzano? E una posizione ragionata e condivisa sui temi ambientali che vada un po’ sopra lo scontro dei pregiudizi di interesse ed ideologici, collocandoci invece in una idea di sviluppo di questa provincia in ambito agricolo e turistico, non servirebbe ad orientare l’azione dei nostri circoli, dei nostri amministratori?
E possiamo andare avanti così su tante altre questioni. Ci avviamo al congresso: ci saranno tesi su cui ci confronteremo o sarà ancora la solita conta delle tessere? Noi vorremmo esserci perché pensiamo, per come è oggi messo il Pd viterbese, che servono probabilmente più idee e militanza che tessere da votificio. Garantisca, il commissario, questo indirizzo o almeno questo obiettivo, cominciando a puntualizzare la centralità e la linearità della politica rispetto ai funambolismi di varia natura.
coordinamento mozione “Sempre Avanti” Viterbo