La delega all’ambiente nelle mani del sindaco ancora per poco. Da lunedì passa ad Elpidio Micci (così ha annunciato Arena ieri mattina), che ha chiesto però come contropartita per il “sacrificio” una serie di garanzie, in primis l’assegnazione di più personale dedicato al servizio in modo da far funzionare bene l’assessorato.
Micci lo sa: chi avrà tra le mani questa delega rischia di trovarsi in un frullatore, travolto dall’emergenza dei rifiuti che arrivano dalla capitale, dall’ampliamento della discarica e soprattutto dall’appalto quinquennale per la pulizia della città. Roba da milioni di euro su cui, per vari motivi, ci si può giocare la faccia.
Sicuramente la delega è importante, ma rischia di diventare una patata bollente con cui ustionarsi le mani. Quella offerta a Micci sarà dunque un’opportunità o una bomba ad orologeria pronta a scoppiare? Difficile dirlo, ma i dubbi che assalgono il grottano sono molti, come quelli dei viterbesi, d’altra parte, che, al di là di quello che dice Arena per coprire le responsabilità della sua amministrazione (che ormai, non dimentichiamolo, è a Palazzo dei Priori già da un anno), ancora pagano il salto prezzo dell’appalto a suo tempo varato dall’amministrazione Marini.