Colpo di scena nella vicenda del 29enne pakistano in carcere con l’accusa di aver molestato alcune bambine nel centro storico della città. Le giovanissime vittime, ieri mattina, nel corso dell’incidente probatorio fissato dal giudice per cristallizzare le accuse, non l’hanno infatti riconosciuto. In altri termini, nessuna delle quattro se l’è sentita di puntare il dito contro di lui, che nelle prossime ore dovrebbe così essere scarcerato.
L’incidente probatorio è avvenuto davanti al giudice per le indagini preliminari Francesco Rigato. L’accusato è stato fatto accomodare dietro ad uno specchio riflettente insieme ad altri due uomini. Le bambine, dall’altra parte dello specchio, erano assistite da una psicologa, che ora dovrà valutare la loro attendibilità.
A inchiodare il pakistano, regolare in Italia da poco tempo, erano state le telecamere di sicurezza di piazza San Faustino. Contro la qualità delle immagini si era però subito espressa la difesa dell’imputato, cioè gli avvocati Marina Bernini e Samuele De Santis, sostenendo che era impossibile ricondurre l’identità dell’uomo ripreso al 29enne arrestato. E così, mentre ora i due legali incassano una vittoria di non poco conto, nasce il problema per gli inquirenti di risalire al vero autore delle molestie, il quale in tutto questo tempo potrebbe essere rimasto verosimilmente in libertà.