Strani, certi organi di informazione a Viterbo. E buffi, certi giornalisti. C’è una testata web che quando va in Consiglio comunale scrive delle cose e ne tralascia altre. Vede e non vede. Chi la rappresenta ha le orecchie che non si sintonizzano su tutti gli interventi. Non ci riesce a prestare attenzione a tutto e a farne corretta cronaca per i lettori.
Ieri, di tutti gli interventi sulla vicenda biomasse ha tralasciato, come spesso gli capita, quello di Luisa Ciambella, capogruppo del Pd. Il più significativo, visto che è partita proprio dalla Ciambella la proposta, poi accolta da tutta la maggioranza, di chiedere la valutazione di impatto ambientale. Ma niente da fare: del suo intervento neanche una parola, mentre ampio spazio è stato dato a tutti gli altri. Quando si dice l’imparzialità della stampa libera e indipendente.
E comunque peggio per loro. Non ci fanno una bella figura. Ieri, con tutti i cittadini presenti in Consiglio, anche per una questione di opportunismo avrebbero dovuto riportare tutti gli interventi, dando anzi il giusto risalto a chi il Consiglio l’aveva chiesto e ottenuto. Ma quale serietà trasmette questa testata quando chi, avendo assistito ai lavori, si accorgerà della censura operata? Non si rendono conto che così facendo perdono, agli occhi dei lettori che hanno la possibilità di verificare con i propri occhi e le proprie orecchie, ogni tipo di credibilità?