Su quanto sta accadendo in Talete interviene Luigi Telli, segretario di Rifondazione-Se.
“Negli ultimi anni – dice – anche a causa della grave crisi economica, gli utenti che non pagano regolarmente il servizio idrico sono aumentati. Di qui la necessità di trovare una soluzione sia per le imprese fornitrici, chiamate a fare i conti con continue e diffuse situazioni di morosità, sia per i cittadini, che spesso non riescono a pagare. Molte volte l’impresa fornitrice risponde al mancato pagamento interrompendo l’erogazione dell’acqua, ma tali decisioni, per quanto legittime, non possono essere estese all’intera comunità. La tutela della salute, dell’igiene e delle esigenze alimentari da un lato e la garanzia dell’equilibrio economico-finanziario dell’impresa, dall’altro, impongono una soluzione diversa. Il decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 29 agosto 2016, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 241 del 14 ottobre 2016, ha deciso di diversificare il trattamento in base alle tipologie di utenza (domestiche residenziali, seconde case, commerciali) e di tutelare in ogni caso i soggetti che sono in condizioni socio-economiche disagiate. A questi ultimi sono infatti garantiti in ogni caso 50 litri di acqua al giorno per persona. L’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico ha compito di disciplinare nel dettaglio la materia. In primo luogo deve individuare le ‘condizioni di documentato stato di disagio economico-sociale’ in base alle quali gli utenti che non sono in regola con i pagamenti hanno diritto ai 50 litri di acqua a persona. Al di fuori dei casi di disagio economico-sociale, l’impresa può interrompere la fornitura idrica solo se il debito dell’utente è maggiore di una certa soglia (corrispettivo annuo dovuto in relazione al volume della fascia agevolata), che sarà presto determinato dall’Autorità. Per tutti gli utenti non in regola, inoltre, l’interruzione della fornitura può essere avviata solo dopo la messa in mora del debitore e l’escussione del deposito cauzionale, ove versato, quando questo non consente di pagare tutto il debito. L’Autorità inoltre individua le attività di servizio pubblico le cui utenze non potranno in nessun caso essere interrotte e indica quali clausole le imprese del settore dovranno recepire nei contratti. Queste clausole devono aumentare la trasparenza con gli utenti e stabilire le modalità di lettura dei contatori, la periodicità di fatturazione, le procedure di pagamento con possibile definizione di piani di rateizzazione, la modalità di gestione dei reclami e delle controversie, l’individuazione delle procedure di messa in mora dell’utente, di recupero del credito, di interruzione delle utenze e riattivazione delle stesse in caso di successivo pagamento”.
Nella foto i tecnici di Talete mentre vanno a staccare i contatori a Civita Castellana