La svolta per i lavoratori è venuta dall’incontro tra il vice capo gabinetto del Ministero dello sviluppo, Giorgio Sorial, il sottosegretario Davide Crippa, i rappresentanti delle regioni coinvolte e i tre nuovi commissari straordinari: Giuseppe Farchione, Luca Gratteri e Antonio Cattaneo.
L’accordo è stato trovato e sono stati così sbloccati per 1800 dipendenti Mercatone Uno gli ammortizzatori sociali. I lavoratori si erano visti lasciati a casa senza stipendio dopo il fallimento della Shernon Holding, su cui è in corso un’inchiesta per bancarotta fraudolenta.
Secondo l’accordo stipulato la Cisg partirà dal 24 maggio ( giorno in cui il tribunale di Bologna aveva dichiarato il fallimento della Shernon) e continuerà fino al dicembre 2019.
“Sono soddisfatto del lavoro svolto ai tavoli tenutosi al MiSE per individuare, in sinergia tra le parti, strumenti e soluzioni per fronteggiare una grave crisi occupazionale che coinvolge sia i lavoratori che i fornitori del Gruppo Mercatone uno – ha dichiarato Sorial -. L’obiettivo adesso è quello di individuare un percorso concreto e condiviso, che possa favorire in tempi brevi un programma di rilancio dei punti vendita e garantire così un futuro ai lavoratori”.
Dall’altro lato i sindacati si dichiarano parzialmente soddisfatti perché gli ammortizzatori sociali non saranno al regime massimo ma verranno calcolati sui contratti che i dipendenti avevano stipulato durante la crisi aziendale.
I lavoratori, infatti, per favorire la ripresa della società avevano accettato di diminuire l’orario di lavoro e quindi lo stipendio, tanto che prima molti più lavoratori potevano vantare un contratto full time mentre adesso la maggior parte si accontentano di part time. Le organizzazioni dei lavoratori hanno chiesto che si tornasse alle condizioni precedenti ma l’amministrazione straordinaria, invece, si è opposta.
La cassa, quindi, viene calcolata sui contratti part time in essere fino al momento del fallimento Shernon. Se quindi normalmente potrebbe raggiungere anche importi intorno a 900, 1000 euro, calcolata così nelle tasche dei lavoratori andranno molti meno soldi.