Dopo la firma dell’ordinanza n° 65 del 10 giugno, che impone ai locali del centro storico di chiudere all’una di notte, i gestori del quartiere di San Pellegrino alzano la voce per difendere le proprie attività economiche. La misura, secondo il Comune, è volta a garantire la tranquillità degli abitanti del centro storico. Era stata prevista nel piano del commercio approvato a febbraio, ma ancora non aveva trovato ratifica. I commercianti, dopo mesi di tregua, speravano che il provvedimento slittasse a settembre, garantendogli l’esercizio libero nel periodo estivo. Ma no, le cose sono andte diversamente. Una doccia gelata per tutti i gestori, che proprio nel periodo estivo e nella fascia tra le 23 e le 2 riescono a fare i maggiori introiti.
Altro punto controverso riguarda l’obbligo per gli esercenti di assumere personale per la vigilanza esterna dei locali: “Se lo tolgano dalla testa – è la replica – che, di fronte al danno economico prodotto dal coprifuoco, possiamo permetterci di assumere nuovo personale per la vigilanza”. In effetti, spetterebbe al comune e alle forze dell’ordine garantire la sicurezza negli spazi pubblici, di certo questa delibera che impone al privato la sorveglianza di zone demaniali sembra un unicum nel panorama legislativo italiano.