di Luisa Ciambella
Le dimissioni di Martina Minchella sono frutto di una sofferenza che in molti hanno all’interno del Pd che attualmente tira le fila nella nostra provincia. E’ la sofferenza e la frustrazione di chi porta un contributo vero in termini progettuali e di proposta, oltre che in termini elettorali, e non viene minimamente considerato. O meglio, viene considerato come ospite sgradito seppur pagante.
Non è un caso che nell’ultimo periodo siano arrivate le dimissioni di tanti segretari di circolo. Tutti hanno manifestato il loro personale dissenso verso una modalità di gestire il partito e in generale i territori che, come si è ben evidenziato alle elezioni europee, ma ancora di più alle elezioni comunali dello scorso 26 maggio, si è rivelata inadeguata e deludente. Alle difficoltà del partito nazionale si sommano quelle della gestione locale che si è rivelata autoreferenziale e soprattutto non rivolta alla ricerca del bene dei cittadini e del partito stesso ma interessata solo alla mera gestione del potere finalizzata ad accaparrarsi le preferenze personali attuando sistematicamente una “svendita per scampoli” del Pd.
Spesso ho raccolto la disillusione di Martina che, pur essendo l’unico segretario in carica, è stata più volte “trattata” come commissariata dal sub commissario Tolli e conosco bene le difficoltà anche umane da sostenere quando si sta in un partito divenuto così autoreferenziale che ha cannibalizzato un’intera parte della sua comunità. Ma so anche che il nostro compito è quello di lavorare con dignità e coerenza affinché il Pd cambi e solo quando, e mi auguro proprio che non accada, si arrivi all’impossibilità di farlo, prenderne atto.
Martina non ha saputo più reggere questa difficoltà, non ha saputo credere che solo con l’impegno quotidiano e la presenza costante si può cercare di cambiare le cose, anche al nostro interno, per poter ritornare ad essere riconosciuti dai cittadini come alternativa credibile. Non è riuscita probabilmente a sostenere il peso della situazione che richiede grande sforzo e senso di responsabilità. La ritengo persona in gamba, rispetto la sua scelta, mi auguro solo per lei che le sirene della politica attuale in questo momento di difficoltà non l’abbiano tratta in inganno perché i partiti politici hanno le porte aperte ma quando si entra con facilità da una porta girevole all’altra poi si rischia di abbandonare lo spirito originario del nostro impegno e di affiliarsi al nuovismo della politica che molto spesso più che di contenuti sa di opportunismo.
Sono certa che per lei non sarà così.
Luisa Ciambella
capogruppo Pd