A quindici anni di distanza Alessandro Giulivi ritorna nelle vesti di primo cittadino di Tarquinia, consapevole dell’ottimo risultato raggiunto e degli impegni che lo attendono.
Esce da un ottimo risultato elettorale. Alla vigilia si immaginava di vincere?
Si gioca sempre per vincere, in vita mia non ho mai partecipato a nessuna competizione senza avere in mente questo scopo. Questa volta non è una vittoria politica, è una vittoria della città che si ritira su da una situazione molto difficile.
Lei si ritrova per la seconda volta a fare il primo cittadino di Tarquinia. Avendo maturato una grande esperienza amministrativa, che tipo di mandato ha in mente?
Bisogna constatare che dopo 15 anni, dal mio primo incarico, è cambiato il tessuto sociale e produttivo dei Tarquinia e sono cambiate anche le esigenze della città. Il mio nuovo mandato si impernia intorno all’idea di recuperare, rigenerare e riqualificare. Ripartiremo dalla riqualificazione urbana, valorizzando quello che abbiamo. Dobbiamo ad esempio rioccuparci del verde e in genere dobbiamo migliorare la vivibilità. Un’operazione che deve partire dal centro storico garantendo una migliore condizione abitativa ai residenti. Inoltre, attenzione particolare al Lido, in passato troppo spesso trascurato e svuotato turisticamente. La prima ordinanza che faremo a breve permetterà agli stabilimenti balneari di rimanere aperti fino alle cinque di mattina con musica e spettacoli per ridare vita al lungomare. Non dobbiamo dimenticare che la nostra città è a vocazione turistica. Avevamo dato questa spinta già 12 anni fa e Tarquinia deve rigenerarsi in questa direzione.
Circa le condizioni del mare e la balneabilità, Giulivi garantisce che “il mio impegno sarà di mantenere il nostro mare pulito e quindi dobbiamo scoprire chi sverza abusivamente nel fiume Marta. L’ambiente sarà al centro di questa amministrazione. Ambiente e rigenerazione urbana saranno due punti cardine del nostro programma”.
Il suo primo passo da sindaco sarà la giunta. Lei in recenti interviste ha dichiarato di trovarsi con le mani libere rispetto al passato. Che tipo di giunta ha in mente?
Diciamo che non sarà una giunta politica, ma una giunta tecnica. La professionalità prima di tutto. Staremo a vedere se all’interno dei nostri eletti ci sono persone con professionalità in grado di occupare ruoli chiave, altrimenti andremo a trovare professionisti esterni. Voglio un’amministrazione snella che parta subito, dobbiamo partire subito per recuperare il tempo perso.
Tarquinia esce da un commissariamento che ha logorato e inceppato la macchina amministrativa. Quale sarà la sua prima mossa?
La nostra intenzione è muoverci con velocità per superare questo brutto periodo. Il commissariamento è sempre una cosa brutta, perché non si hanno riferimenti e viene svolta solamente l’ordinaria amministrazione. Dopo un anno di commissariamento è normale ritrovarsi una situazione amministrativa ingessata. Noi dobbiamo dapprima sistemare gli uffici comunali visti i numerosi pensionamenti e prepensionamenti. In secondo luogo, gli uffici vanno ricreati e riorganizzati in maniera funzionale in base agli assessorati che faremo. Per mettere apposto la macchina amministrativa ci vorrà un po’ di tempo, ma se non lo facciamo non possiamo fare progetti.
Circa lo sviluppo turistico ed economico, quali progetti ha in mente la nuova amministrazione?
Partiamo a partita già iniziata, visto che la stagione balneare è iniziata e tutta la fase di progettazione si fa d’inverno, cercheremo di fare il meglio possibile con il pochissimo tempo a disposizione. Per quello che riguarda il nostro patrimonio storico-artistico già al primo mandato mi ero speso per far diventare Tarquinia patrimonio dell’Unesco. Quanto fatto nel passato va conservato ed anche ampliato attraverso una costante promozione del territorio.
“Il nostro impegno – conclude – è di presentare sin dal prossimo anno uno studio di fattibilità inerente i croceristi che si fermano a Civitavecchia. Vogliamo portare un progetto al Seatrade di Miami per invogliare gli armatori a considerare l’opportunità di far scendere le persone a visitare Tarquinia. Si parla di oltre 3 milioni di passeggeri all’anno e quindi l’opportunità sarebbe enorme. Inoltre, dobbiamo creare infrastrutture per far sì che anche nei mesi invernali ci sia la possibilità di sfruttare le strutture ricettive, anche grazie ai cosiddetti alberghi diffusi. I progetti ci sono e bisogna cominciare a lavorare, è stato perso troppo tempo.