Passata l’euforia della vittoria i due neo sindaci di Tarquinia e Civita Castellana devono affrontare la prima grana del mandato: la formazione delle giunte. Un passaggio obbligato, ma allo stesso tempo delicato.
Due realtà, Tarquinia e Civita Castellana, sostanzialmente diverse. Nel primo caso la situazione sembra più cristallizzata. Data per certa la nomina a vicesindaco di Luigi Serafini, annunciata prima del ballottaggio, per la presidenza del Consiglio si parla di Federica Guiducci, mentre per gli assessori si fanno i nomi di Martina Tosoni (turismo e scuola), Marzia Marzoli (ambiente) e Yafet Fattori (lavori pubblici). La giunta è ancora in costruzione, tutto può accadere, ma una cosa è certa: sarà riservato molto spazio ai tecnici esterni.
A Civita Castellana la situazione sembra invece più complicata. Caprioli, contrariamente a Giulivi, deve fare i conti con equilibri di coalizione più delicati, riferimento, questo, a Fratelli d’Italia. Non è un caso se lo stesso Caprioli ha dichiarato che è ancora prematuro parlare di nomi. Ciò nonostante, secondo indiscrezioni, alla Lega dovrebbero toccare 4 assessori, mentre all’alleato di coalizione spetterebbe la carica di vicesindaco, appannaggio di Alberto Cataldi. Valerio Turchetti, mister preferenza, forse verrà indicato come presidente del Consiglio. Per quanto riguarda i nomi, in pole position per gli assessorati troviamo Carlo Angeletti (già assessore ai servizi sociali), quindi Alberto Sacchi, Andrea Sebastiani e Massimo Carpenti. Tra le donne circola il nome di Angela Consoli.
Ma Caprioli nelle interviste non si è mai sbilanciato, né ha negato nomine esterne. I giochi sono appena iniziati e gli impegni da affrontare sono tantissimi a partire dai conti pubblici.
Infine, vanno segnalate le dimissioni di Tonino Zezza, pervenute ieri mattina all’ufficio elettorale. Al suo posto entra Vanessa Losurdo, il che vuol dire che il Pd di Civita Castellana si ritroverà con due consiglieri di area moderata. Per qualcuno tutto ciò ha il sapore della beffa.