di Luisa Ciambella
Il sindaco di Viterbo ha postato sui social un messaggio molto attuale, parlava di #qualitadellavita. Ho immaginato che ad inizio di seduta del consiglio comunale avrebbe tranquillizzato la città sulle azioni da intraprendere circa la notizia che Viterbo è al 104° posto nella classifica delle province italiane per i servizi sanitari stilata dal Sole 24 Ore. Questo dato dice che siamo una provincia con una speranza di vita bassa, con un alto tasso di tumori e mortalità e consumo di farmaci oltre la media. Inoltre, pochi posti letto e fuga a curarsi verso le regioni limitrofe. Leggendo lo studio si capisce che abbiamo un problema di aspettativa di vita. In questo caso ci supera anche Roma che ha una aspettativa di vita di 1 anno e 1 mese più di noi. Siamo gli ultimi nel Lazio e comunque tra gli ultimi in Italia.
Lo studio è sicuramente tecnico e oggettivo. Ho detto al sindaco che il degrado registrato nel volgere di pochi anni non può continuare: lui che è la massima autorità sanitaria deve urgentemente convocare la conferenza dei sindaci con l’istituzione di un Osservatorio sulla salute alla presenza della Regione Lazio e dei ministeri della salute e dell’ambiente. I dati dimostrano che la nostra acqua, la nostra aria e il suolo, quindi l’ambiente, contengono elementi che ci danneggiano. Parallelamente esiste un problema sanitario che non è solo di qualità, efficacia e efficienza delle prestazioni sanitarie. Per questo rimanere inerti rappresenta un danno per i viterbesi che non ci possiamo più permettere. Mi auguro che il sindaco si impegni per la salute dei cittadini come ha fatto per le poltrone de cda di Talete.