Finalmente gli Atc Vt 1 e Vt 2 hanno ricevuto quanto previsto per gli indennizzi dei danni da fauna selvatica subiti dagli agricoltori nell’anno 2014.
Continua positivamente il percorso virtuoso innescato da Coldiretti Viterbo, con gli Atc ed i vertici dell’Ada, susseguente all’incontro di fine 2017, nel quale furono suddivisi compiti e controlli, andando così a semplificare le istruttorie e le verifiche sulla correttezza dei dati in possesso delle istituzioni. In particolare, dopo l’avvenuta liquidazione dell’annualità 2015, ci si appresta a liquidare agli agricoltori l’annualità 2014.
Grande soddisfazione per il presidente della Coldiretti Mauro Pacifici: “Finalmente i nostri agricoltori della Tuscia vedranno risarciti a brevissimo anche gli ingenti danni del 2014 provenienti dall’esubero fuori controllo degli ungulati selvatici presenti sul nostro territorio; la considero un’ennesima vittoria sindacale importantissima, che innesca un processo più rapido anche per il 2016. Ricominceremo immediatamente lo stesso percorso anche per queste le annualità sospese, affinché non si verifichino mai più ritardi. Era importante trovare la quadra tra regione e provincia, insieme agli Atc, in modo che potessero parlarsi e raccordarsi su tempi e modalità di lavoro”.
Prosegue il direttore di Coldiretti Viterbo Alberto Frau: “Avevamo voluto far incontrare intorno ad un tavolo tutti gli attori di questo processo e abbiamo messo a totale disposizione i nostri operatori per far reperire e mettere a disposizione tutti i documenti necessari allo sblocco dei contributi previsti; non potevo più aspettare ed ho voluto farlo in prima persona, ma devo ringraziare gli Atc e il dirigente dell’Ada Giancarlo Lattanzi per la straordinaria disponibilità con la quale hanno intrapreso questo nuovo percorso di semplificazione voluto e cercato da Coldiretti.”
Sono entusiasta del risultato ottenuto anche per il 2014, anche se penso che sia preferibile prevenire i danni piuttosto che curarli e, soprattutto, mi spenderò in prima persona anche per far scorrere il 2016, così da riportare quasi in pari la situazione; non è possibile in un paese civile far attendere imprenditori tre o anche quattro anni per delle contribuzioni che sono dovute”.