Da Daniela Bizzarri e Ilaria Boni riceviamo e pubblichiamo.
La vita è un soffio. Per chi è credente come me, siamo tutti nelle mani di Dio,e quando nell’arco temporale di circa un’ora parli al telefono con tuo marito e poi ti chiamano che è in ospedale per un malore e lo ritrovi già in coma, incredula piangi, speri e preghi.
Questo è quello che è accaduto a mio marito Boni Pino quel maledetto 24 aprile. Purtroppo non ce l’ha fatta, e il 3 maggio ci ha lasciato. Io e mia figlia Ilaria Boni vorremmo ringraziare chi all’ospedale di Belcolle con grande professionalità, ma soprattutto con delicatezza e dedizione ha lottato 9 giorni con noi e per noi.
Partendo dal Reparto di Rianimazione ringraziamo il professor Paoletti Alberico, tutto il personale paramedico e gli altri medici, in modo particolare il dottor Enrico Quaglia che mi ha supportato per tutto il tempo. Vorrei aggiungere che stare giorni interi fuori il reparto di rianimazione ti fa morire dentro. Quando vedi arrivare giovani reduci da terribili incidenti, genitori disperati, o altri malati gravi, veramente apprezzi il valore della vita. Ed è a tutti che viene riservato lo stesso trattamento. Desideriamo ringraziare il Dottor Carlo Cirilli, reparto angiologia, giovane medico di 35 anni, che pur non conoscendomi mi ha abbracciata prima e dopo aver praticato un intervento a mio marito.
Relativamente al reparto di neurologia altro ringraziamento va al dottor Nicola Falcone ed alla dottoressa Laura Conforti che in tandem seguivano l’evolversi della situazione. Infine un grazie particolare al professor Ricciuti Antonio del reparto di neurochirurgia che ha eseguito il primo intervento e che era sempre allertato per intervenire in caso di leggero miglioramento. Una persona schietta, risoluta, ma pronta come gli altri a sederti vicino rispondendo sempre a tutte le centinaia di domande.
Sono state tutte persone che silenziosamente hanno combattuto una delle loro tante battaglie.
Ed è proprio perché lo fanno con questa alta professionalità, ma anche con grande umiltà, che le persone debbono sapere che non esiste solo la mala sanità, ma anche le eccellenze, come in questo caso specifico, e che non ci possiamo permettere di perdere in nessun modo.
Grazie a tutti.