Stop ai contributi anticipati per le manifestazioni che hanno una convezione con Palazzo dei Priori. D’ora in poi i finanziamenti del Comune verranno erogati solo a evento concluso, e in base al successo riscosso dalla singola iniziativa. Come e chi sarà a decretarlo – il numero degli spettatori? il cartellone? una giuria? la giunta? – però l’assessore De Carolis non l’ha spiegato.
Da Caffeina a Medioera, passando per San Pellegrino in Fiore: interessate al cambiamento sono alcune delle principali rassegne che si svolgono in città. Alle quali da quest’anno si aggiunge CioccoTuscia. I fondi a disposizione però saranno sempre gli stessi: 135mila euro. Per cui, se la matematica non è un’opinione, ci saranno complessivamente meno risorse da distribuire.
Già in sede di approvazione del bilancio l’assessore aveva annunciato l’intenzione di rivedere le convenzioni in essere. De Carolis è tornato sull’argomento giovedì scorso in Consiglio, rispondendo a un’interrogazione del capogruppo del Pd, Luisa Ciambella.“Prima si svolge l’evento, si valuta la sua validità e poi il Comune decide se finanziarlo o meno – ha spiegato-. Io non posso dare lo stesso importo se una manifestazione non è sugli stessi livelli dell’anno precedente. Lo decideremo mano a mano, in base alla programmazione da dare. Se il bilancio avrà possibilità, il festival verrà convenzionato. Vista come è andata l’ultima edizione di San Pellegrino in Fiore, posso affermare che il Comune non avrebbe messo a disposizione quell’importo (50mila euro a cui se ne sono aggiunti in corsa altri 10mila, ndr) ”.
Critiche sono arrivate dall’opposizione. Alfonso Antoniozzi (Viterbo Venti Venti) ha detto: “Da organizzatore, se non ho idea del budget su cui posso basarmi, come faccio a organizzare un evento? Fa orrore inoltre che si giudichi l’efficacia di una manifestazione: quali sono le modalità su cui si decide. Un evento può non riscuotere il gradimento del pubblico, ma allo stesso tempo essere di altissimo spessore”.
Dubbi anche da Fabrizio Purchiaroni: “Sarebbe più giusto che ogni organizzazione presenti preventivamente un progetto corredato dalle spese, e all’interno di questo progetto richieda una parte di contributo. L’amministrazione decide se ritiene di doverlo assegnare e dopo la realizzazione della manifestazione, a consuntivo, verifichi che quanto dichiarato sia stato realizzato, dando quindi corso al contributo”.
“La funzione con la quale sono nate le convenzioni era un’altra – ha detto invece Luisa Ciambella –: selezionare a monte le iniziative meritevoli di essere finanziate secondo criteri oggettivi. Così invece si stravolge tutto. Le risorse vanno impegnate prima e non dopo, altrimenti si chiamano in un altro modo”.