Poeti a braccio, una razza in estinzione che fino a qualche anno fa era di casa in alcuni paesi della Tuscia Viterbese (ma non solo) tra cui Barbarano Romano dove nelle osterie e nelle piazze ad ore canoniche o nelle feste popolari si radunavano crocchi di paesani per ascoltare componimenti in ottava rima improvvisati, su temi vari riferiti alla vita di tutti i giorni o ad eventi del passato. Angelo Fiaschetti figlio d’arte (suo padre Vittorio è stato un grande poeta a braccio) è un raro testimonial di questi riti che li racconterà al prossimo “Pomeriggio Touring” di venerdì 26 aprile a palazzo Brugiotti di Viterbo (ore 16,30 con ingresso libero) nell’ambito di un ciclo di conferenze promosso dal Touring Club, col patrocinio della Fondazione Carivit e la collaborazione di Fidapa e Associazione Nimpha, dal titolo accattivante “Profumo di borgo”.
Per la vita, la storia e l’archeologia di Barbarano Romano ci penserà invece Stephan Steingraeber dell’Università di Roma 3. Con lui sapremo di più sulle origine etrusche del paese (un tempo il pagus San Giuliano nel parco Marturanum) e delle sue fantastiche necropoli del VIII – IV sec. a.C. All’’attuale centro storico (tra due profonde gole mozzafiato) si accede da una porta di impianto medievale ma di fattezze settecentesche Il nome del paese ci rimanda alla patrona Santa Barbara benedetta (salvaci dal fulmine e dalla saetta) che viene festeggiata ogni anno il 4 dicembre con tanto di adorazione e processione. Barbarano Romano si ricorda di essere stata un covo di pastori la prima domenica di maggio, quando nel parco Marturanum di buon’ora viene preparata per tutti l’”Attozzata” una singolare colazione con vino e ricotta. In caso di soste prolungate (che vi consigliamo), non trascurate di fare una visita al piccolo museo archeologico, di chiedere in trattoria la “pezzata” a base di pecora e di brindare coi tozzetti del posto.