Contro la coltivazione intensiva delle nocciole, come anticipato nei giorni scorsi, scendono in campo sette Comuni situati sul lago di Bolsena: la stessa Bolsena, Capodimonte, Marta, Gradoli, Valentano, Grotte di Castro e Montefiascone. I quali, è stato detto nel corso di una conferenza stampa congiunta, emaneranno delle apposite ordinanze per impedire che vengano impiantati nell’area nuovi noccioleti. L’iniziativa è stata presentata nella sala consiliare del Comune di Bolsena, alla presenza dei rispettivi sindaci e assessori delegati. Non pervenuto il Comune di San Lorenzo Nuovo, il cui primo cittadino non ha partecipato per “motivi personali”, così è stato detto, sebbene in realtà sembra abbia espresso più di qualche perplessità sulla decisione adottata dai colleghi.
Sotto accusa i pericoli per l’ambiente: l’inquinamento che potrebbe riversarsi nelle acque del lago con l’utilizzo di fertilizzanti, fitofarmaci e diserbanti. Insomma, si vuole evitare quello che è già accaduto sul lago di Vico. Nelle prossime settimane ognuno dei sette Comuni che ha aderito all’accordo stipulerà la propria ordinanza.
L’iniziativa è un duro colpo, sicuramente a livello di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, agli accordi sottoscritti dalla Regione con la Ferrero tesi a promuovere l’espansione della nocciolicoltura ne Lazio, in particolare in provincia di Viterbo.