Peculato, abuso d’ufficio e falso. Con queste ipotesi di reato sono stati disposti gli arresti domiciliari a carico del presidente di Talete, Salvatore Parlato, nell’ambito di un’inchiesta sul Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura). Parlato di questo ente è infatti il presidente del consiglio di amministrazione. I fatti contestati dunque non riguardano in nessun modo Talete.
L’ordine di custodia cautelare non è stato ancora eseguito poiché Parlato si trova all’estero. Insieme a lui è finito nel mirino della Guardia di finanza il direttore generale dell’ente, Ida Marandola, moglie di Francesco Biava, capo segreteria di Gianni Alemanno quando questi era ministro dell’agricoltura. Nei suoi confronti il provvedimento restrittivo è stato già eseguito. Nella stessa indagine, coordinata dalla procura di Roma, sono stati notificati anche tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria ad altrettanti dirigenti indagati: Ginevra Albano, Luigi Amorese e Speranza De Chiara. Gli investigatori, coordinati da Paolo Ielo, hanno inoltre sequestrato beni per 8 milioni di euro.
Secondo quanto accertato dagli uomini della Gdf, al Crea sarebbe stato falsamente dichiarato un numero di dipendenti superiore a quello reale, in modo da ottenere una dichiarazione di indisponibilità di edifici demaniali con le caratteristiche richieste e, di conseguenza, procedere in piena autonomia nel reperimento di altre sedi nel mercato immobiliare privato.
Il procedimento amministrativo che ne è scaturito, inoltre, sarebbe stato caratterizzato da diverse violazioni della normativa di settore, come nel caso dell’affidamento dei servizi di trasloco e facchinaggio, avvenuto “frazionando artificiosamente i contratti allo scopo di non superare le soglie oltre le quali è previsto il ricorso a una gara ad evidenza pubblica e orientare, così, la scelta dell’effettivo esecutore”.
Tutto ciò avrebbe comportato tra l’altro maggiori oneri a carico delle finanze pubbliche, derivati dalla mancata riduzione, imposta della legge sulla spending review, del 15% del canone di locazione di due immobili, che avrebbe consentito un risparmio di circa 700 mila euro.
Sarebbero, infine, emersi abusi nella procedura di stabilizzazione di alcuni lavoratori precari e nel pagamento di prestazioni professionali sulla base di incarichi di collaborazione affidati a due persone che, in realtà, non avrebbero svolto alcuna attività lavorativa.
Crea è il principale ente di ricerca italiano dedicato alle filiere agroalimentari, vigilato dal ministero delle politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo (Mipaaft). Le competenze scientifiche dell’ente spaziano dal settore agricolo, zootecnico, ittico, forestale, agroindustriale, nutrizionale, fino all’ambito socioeconomico. Lo stesso ente ha piena autonomia scientifica, statutaria, organizzativa, amministrativa e finanziaria. Parlato del Crea è anche presidente del comitato scientifico. I fatti si riferiscono al 2015 quando ricopriva la caraica di missario. E’ diventato infatti presidente nel 2017.