“Chi arriva nel nostro territorio è innanzitutto una persona, con il proprio bisogno di essere in relazione”. Se ne è parlato lo scorso 22 febbraio all’incontro “Immigrazione, accoglienza e integrazione nel territorio viterbese”, promosso dalla Caritas diocesana di Viterbo in collaborazione con il Centro Studi e Ricerche Idos e l’Istituto di studi politici San Pio V.
L’incontro aperto dai saluti del vescovo Lino Fumagalli e dell’assessore ai Servizi sociali del Comune di Viterbo Antonella Sberna ha visto la partecipazione di Luca Zoncheddu, coordinatore Caritas diocesana di Viterbo, e Luca Di Sciullo, presidente Centro Studi e Ricerche Idos, Chiara De Carolis, presidente Casa dei Diritti Sociali della Tuscia, Tshiela Lukusa, presidente associazione Sans Frontiere, assieme ai rappresentanti della Asl di Viterbo, Caritas diocesana, alle voci dalle associazioni e parrocchie della Viterbo multiculturale e multireligiosa.
Un residente su 10 in Italia è straniero, 7 stranieri su 10 hanno meno di 45 anni. Nel 2017 i nati stranieri sono stati 325 e più della metà degli alunni stranieri è nato in Italia. Questi alcuni dei dati del dossier statistico Immigrazione 2018 presentato all’incontro.
“L’immigrazione – si legge in una nota della Caritas – rappresenta anche a Viterbo, come nel resto d’Italia, una sfida. L’incontro ha offerto una lettura aggiornata della realtà e tanti spunti di riflessione e confronto sui temi legati all’immigrazione, accoglienza, integrazione e comunicazione sempre più collegata alla percezione e potere delle emozioni piuttosto che ai dati reali”.