“C’è bisogno di una sterzata a 360 gradi”. E’ quanto chiesto dal senatore Claudio Fazzone, coordinatore regionale di Forza Italia, al governatore Zingaretti durante un colloquio che ha visto al centro il tema scottante della sanità.
Dai tempi biblici per poter eseguire una visita specialistica o un esame diagnostico alla carenza di personale nei pronto soccorso, fino allo smantellamento degli ospedali più piccoli: gli argomenti non sono mancati: “Dopo 11 anni di commissariamento il ‘paziente’ Lazio non è uscito dalla convalescenza. Speravamo in un’inversione di rotta, anche in virtù dell’annuncio fatto nel 2017 sull’imminente uscita da questa fase. Purtroppo così non è stato. Siamo rimasti in una fase emergenziale che passa per ospedali depotenziati e servizi erogati solo grazie al personale e alle eccellenze che operano nelle strutture sanitarie del Lazio. Peccato che i livelli essenziali di assistenza siano ancora appesi ad un filo tra inadempienze ed omissioni e che le liste di attesa siano ogni giorno più lunghe, nonostante ben tre piani straordinari siano stati promossi per accorciare i tempi. La razionalizzazione delle liste di attesa rappresenta un obiettivo prioritario, al fine di ottenere che l’inquadramento diagnostico e le successive terapie non siano ingiustificatamente procrastinati compromettendo la prognosi e la qualità della vita. Esiste purtroppo nel Lazio, una forbice molto ampia tra la percezione reale che i cittadini hanno della sanità e dell’accesso alle prestazioni e alle cure e la realtà dei fatti”.
Altra piaga è quella delle ambulanze bloccate fuori dai Pronto Soccorso. “Un problema non solo di Roma, ma di tutte le province”, segnala sempre Fazzone.
Da parte di Forza Italia non solo critiche all’operato di Zingaretti: “Abbiamo sentito il governatore parlare di una ‘Quota 10’ sulla sanità. Se davvero per il prossimo triennio ci dovesse essere un aumento del fondo sanitario nazionale di 10 miliardi, con 100 mila assunzioni nello stesso periodo saremmo ben contenti. Perché in questo modo si potrebbe garantire e difendere meglio il diritto alla salute dei cittadini”.
Il presidente della Regione verrà giudicato alla prova dei fatti. “Vigileremo costantemente il quadro degli interventi che verranno eseguiti e giudicheremo l’operato della Regione dai fatti e non dalle promesse. Il Lazio non può continuare a posizionarsi all’ultimo posto in termini di efficienza delle strutture sanitarie. Abbiamo chiesto un cambio di rotta ed ora dopo le belle parole ci aspettiamo risposte concrete”, conclude Fazzone.