Alla Asl ci sono vizi duri a morire. Uno di essi è di fare campagna elettorale ogni volta che si avvicina un qualche appuntamento interessante. Sempre per Zingaretti ovviamente. E meno male che Panunzi ha detto che lui non si occupa più di sanità. Lui no, ma i suoi amici sì. Meno male.
In questi giorni, in vista delle primarie del Pd, si distingue l’attivismo di un alto dirigente medico che per Zingaretti si farebbe tagliare tutte e due le mani. Telefona, convoca, fa incontri, vede gente. Va da altri medici e gli dice che se non votano per Zingaretti lui si offende. Insomma, dall’alto del suo ruolo, esercita pressioni belle e buone.
Questo alto dirigente medico, a parte il fatto che non si sa quanto sia legale tutto questo suo movimentismo, ha la faccia proprio tosta. Non risparmia nessuno. Parla con tutti. Preme su tutti. Cerca di convincere anche i muri: dovete votare per Zingaretti.
Ma – domanda – perché non pensa a fare il suo lavoro? Perché non pensa a farlo bene? Perché insiste nel voler piegare la sanità viterbese agli interessi di qualcuno? Lo sa che non viene pagato per fare queste cose, ma per svolgere invece al meglio i compiti che gli sono stati affidati dall’azienda? Lo sa che a forza di insistere potrebbe inciampare da qualche parte?