Ma il sindaco non poteva decidersi prima?
L’ordinanza con la quale ieri mattina ha stabilito la sospensione delle attività didattiche nelle scuole della città per l’emergenza neve ha scatenato la rabbia degli studenti, che ora protestano attraverso una nota della Rete degli studenti medi. La decisione, infatti, è stata presa quando la maggioranza dei ragazzi era già in viaggio dai paesi della provincia per raggiungere il capoluogo. A quel punto la frittata era fratta. Arrivati a scuola e informati della situazione, gli studenti, zaini in spalle, hanno dovuto fare marcia indietro e ingegnarsi per trovare un modo di tornare alle proprie abitazioni. Come se il viaggio di andata non fosse stato già particolarmente disagevole.
Ad alimentare la confusione ha contribuito in qualche modo anche la comunicazione apparsa sul profilo ufficiale del Comune su Internet. Proprio da qui, poco prima delle otto, è stato pubblicato il post in cui si parlava della decisione del sindaco si sospendere l’attività didattica. Post al quale non avrebbe fatto seguito nell’immediato la trasmissione ai dirigenti scolastici della relativa ordinanza firmata dal sindaco, avvenuta circa due ore dopo.
“L’emergenza meteorologica – si legge nel comunicato della Rete degli Studenti Medi – era stata peraltro preavvisata dal bollettino della protezione civile, quindi non è giustificabile il ritardo del sindaco nell’emanare l’ordinanza. Non crediamo che sia opportuno aspettare che si arrivi a 15 minuti dall’inizio delle lezioni, quando ormai gli studenti sono già arrivati nella propria sede, per emanare un’ordinanza di chiusura. Ci auguriamo che, nel caso le condizioni meteo tornino a peggiorare, si abbia un’ordinanza in serata, in modo che gli studenti non si debbano trovare con un portone chiuso in faccia anche domani (oggi, ndr)”.