I lavoratori, sostenuti dal sindacato, non accetteranno il nuovo contratto peggiorativo dal punto di vista economico e normativo.
E’ quanto fa sapere con una nota l’Usb di Viterbo: “La società S.D.S. srl, entrante nella gestione dei servizi del Cup, del Recup e del centralino di Belcolle ha intimato ai lavoratori la firma dei nuovi contratti”.
Contratti che sono stato già rigettati perché porterebbero ad una diminuzione degli stipendi, pari a 200-300 euro al mese, in base all’inquadramento, alla perdita delle garanzie normative (compreso l’art.18) e al mancato riconoscimento della professionalità acquisita dai lavoratori in anni di servizio presso il Sistema sanitario pubblico.
L’Usb ricorda come, “proprio su richiesta della Asl e su autorizzazione della Regione, i lavoratori abbiano svolto per anni procedure superiori rispetto quelle indicate nel proprio contratto, come il cambio e l’assegnazione del medico curante”.
Il sindacato di base non ha dubbi: “Il sistema messo in atto è illegittimo. In proposito, la Corte Europea si è espressa sostenendo che per quanto riguarda i servizi svolti direttamente a sostegno della pubblica amministrazione non va applicato il cambio d’appalto, ma la cessione di ramo d’azienda. Proprio quest’ultimo garantirebbe l’applicazione dell’articolo 2112 del codice civile e la conservazione, per i lavoratori, sia del posto sia dei diritti”.
L’Usb, insieme ai lavoratori, chiede la convocazione di un tavolo all’ispettorato del lavoro in modo da garantire il rispetto delle norme e la tutela dei diritti e dei livelli salariali dei lavoratori.