La Talete, alla cui guida è stato riconfermato da poco lo “zingarettiano” e “panunziano” Salvatore Parlato, si appresterebbe ad aumentare le bollette dell’acqua del 10 per cento. Il nuovo anno comincia male per i viterbesi, costretti a strapagare un servizio che, scusate il gioco di parole, fa acqua da tutte le parti.
Il rincaro sarebbe dettato dalla necessità di mettere una pezza ad un bilancio in gravi difficoltà. E pensare che l’acqua pubblica in provincia di Viterbo soffre di carenze sempre maggiori a cui non si riesce a porre un limite. Il tutto nonostante l’ostinazione dell’attuale quadro politico di riferimento della società (il partito della Regione con complicità anche di ambienti di centrodestra) nel voler gestire la situazione come se nulla fosse.
Non si contano, tra floruri e arsenico, le ordinanze di non potabilità. Eppure l’acqua costerà di più e nessuno continuerà a preoccuparsi di come risolvere problemi annosi, come quello della depurazione, che negli ultimi tempi si sono sempre più aggravati.