Liste d’attesa infinite, “una situazione che di fatto, anche nella nostra provincia, impedisce sempre di più la prevenzione, la diagnosi e le cure in tempi adeguati”.
A lanciare l’allarme è stata l’associazione Medici per l’Ambiente di Viterbo – Isde con un proprio contributo in occasione della conferenza dei servizi della Asl. (18-20 dicembre), appuntamento che si celebra a quarant’anni dall’istituzione del Sistema sanitario nazionale
Tempi di attesa molto lunghi per visite mediche specialistiche ed esami strumentali “di fatto umiliano e limitano fortemente il diritto alla salute – scrivono sempre quelli di Isde – e di conseguenza aumentano il rischio di malattie, complicanze e morte per la popolazione in generale ma, e ovviamente, soprattutto per quella parte della popolazione appartenente alle fasce più svantaggiate economicamente e i poveri in generale”.
Un quadro nel quale gli unici a ottenere benefici sono enti, istituzioni, laboratori, ambulatori e cliniche del settore privato e/o convenzionato.
Quali sarebbero i provvedimenti da prendere per invertire la rotta? Secondo Medici per l’ambiente bisogna “operare per il potenziamento della diagnostica di emergenza e prevenzione, dei servizi ambulatoriali territoriali, delle strutture dei Pronto Soccorso, del numero dei posti letto negli ospedali e nelle strutture dedicate alla riabilitazione. Per realizzare tutto questo è evidentemente necessario lo sblocco e l’incremento nel settore sanitario delle assunzioni a tempo indeterminato così da ridurre anche i tempi delle liste di attesa e migliorare la qualità della vita dei pazienti e degli operatori sanitari”.