Claudio Mancini, il candidato alla segreteria regionale del Pd per l’area Minniti, sospende la campagna elettorale. La clamorosa decisione è arrivata stamattina al termine di una notte di lunghi coltelli messi in circolo dall’area Zingaretti (che sostiene Astorre) attraverso l’imposizione di regole elettorali non condivise che rischiano di falsare l’esito del voto.
Quello che è accaduto lo spiega con un posto su Facebook Fabio Bellini, che di Mancini è stretto collaboratore.
“Stanotte si è assistita all’ennesima forzatura sulle regole, che invece dovrebbero essere condivise. Noi avevamo chiesto un numero di seggi che fosse adeguato alle aspettative di partecipazione per i congressi regionali e che permettesse di svolgere serenamente le operazioni di voto. La campagna di comunicazione è cominciata in ritardo e solo dopo la sollecitazione di Claudio. È ovvio che i seggi, le aspettative che si erano create, la necessità di definire chiaramente le opportunità di voto per i cittadini stranieri, la necessità di estendere anche la possibilità di partecipare a lavoratori e studenti fuori sede avrebbe richiesto che a pochissimo dal congresso tutto ciò fosse chiaro e deciso. Non è stato così stanotte ed è per questo che vista la impossibilità ad arrivare ad una soluzione condivisa sono stato costretto a non partecipare alle sei di mattina alla votazione per i seggi di Roma, provincia di Roma e Viterbo. Sto preparando un ricorso su questo. E poi occorrerà fare una lettera aperta a Dal Moro che penso insieme dovremo sottoscrivere. Ora nonostante che non abbia dormito continuo a lavorare, a risentirci nelle prossime ore. Al lavoro e ad un rinnovato impegno per il Partito democratico”.