Manifesti funebri sulle vetrine dei negozi chiusi in via Cavour. Una specie di spoon river del commercio viterbese. Una protesta o un grido di allarme per lo stato di crisi che devono affrontare le piccole attività sempre più schiacciate sotto il peso delle tasse e della concorrenza delle grandi catene?
I manifesti sono apparsi nei giorni scorsi. Sono stati attaccati in una zona che negli ultimi ha visto sparire attività storiche del centro. E non ancora rimpiazzate. Difficile rimanere aperti, ma ancor più difficile è trovare qualcuno che trovi la forza e le risorse per alzare di nuovo la saracinesca.
Sicuramente un segnale. Che conferma però quanto non siano fondate le teorie che stanno circolando in seno alla maggioranza, sponda Fondazione, secondo le quali a soffrire siano soltanto i negozi che si trovino all’interno della zona a traffico limitato, proprio per colpa delle limitazioni al traffico. La verità è che la crisi colpisca in maniera indifferente, sia chi sta dentro sia chi sta fuori dalla ztl. La questione quindi sarebbe da studiare sul piano delle politiche che il Comune vuole mettere in atto dal punto di vista dello sviluppo commerciale e non da quello della viabilità.