Ottantamila euro. A tanto ammonta la spesa che la Asl dovrà sostenere in questo mese di settembre per garantire la continuità h24 del servizio di emodinamica: la mancanza di personale interno non permette infatti la copertura dei turni giornalieri.
Dopo la rinuncia dell’unico medico idoneo a ricoprire l’incarico – risultato tale in seguito all’espletamento delle procedure della selezione pubblica emanata a luglio – la Cittadella ha pubblicato un altro avviso, ma nel frattempo, in attesa di ricevere le domande, farle valutare dalla commissione esaminatrice e procedere alla nomina (sempre ammesso che qualcuno risponda), è stata costretta a sottoscrivere tre convenzione da 25mila euro l’una (più Irap) con altrettante aziende ospedaliere della capitale. Queste – che sono la Roma 1, il San Camillo e il Forlanini – autorizzeranno fino al 30 di questo mese i propri sanitari, quando non sono in turno presso la loro sede, a venire a Viterbo a mo’ di supplenti del medico che si sta cercando e che ancora non c’è.
Insomma, un bagno di sangue per la già critica situazione economica in cui versa la sanità viterbese: basti pensare che il pagamento di un professionista regolarmente in servizio, come si apprende dal bando, sarebbe stato di 35 euro l’ora per 34 ore settimanali. Con le convenzioni invece ogni ora di reperibilità costa 60 euro e addirittura si arriva a 80 per le ore di guardia attiva.
Come sia potuta accadere una cosa del genere è un mistero: sicuramente la Asl si sarebbe dovuta muovere prima e probabilmente, per garantire un servizio davvero ottimale, avrebbe anche dovuto prevedere di contrattualizzare pure più di un medico. Mistero nel mistero, inoltre, il fatto che, come sembra di capire, la Asl pare sapesse già da molto tempo prima che si concludesse la selezione che non ha prodotto risultati (inizi di agosto) che qualcosa sarebbe potuto andare storto. Lo dimostra una delle delibere per le tre convenzioni, laddove si legge nelle premesse che già il 9 agosto era stata chiesta la disponibilità ad alcune strutture del Lazio (tra cui anche il Sant’Andrea e il Gemelli) a “prestare” personale per far fronte all’emergenza.
Tutti questi dettagli dimostrano ancora una volta di più quanto sia fondato l’allarme di cui ha dato notizia questo sito, allarme smentito dalla Asl con una nota fatta pubblicare dal suo giornale on line di riferimento, che, più realista del re, ha giudicato destituite di ogni fondamento le notizie che erano trapelate. Notizie che invece, come si vede, sono più vere a attuali che mai: e cioè a Viterbo, dove pure si pagano tre primari per l’area cardiologica, il servizio di emodinamica è a rischio. Cattiva programmazione? Incapacità o impossibilità a mettersi nelle condizioni ottimali per garantire un’assistenza degna di questo nome? Boh, vallo a sapere.