“Il servizio di emodinamica presso l’ospedale di Belcolle continuerà a funzionare 24 ore al giorno”. Così la Asl in seguito alle preoccupazioni riportate due giorni fa dal nostro giornale dopo aver raccolto i timori degli operatori e di molti cittadini.
Ma qualcosa non torna. Innanzitutto, la Cittadella è intervenuta per rassicurare l’opinione pubblica con un comunicato generico, singolarmente senza firma e stranamente spedito, anziché al Viterbese che ha sollevato il problema, a un altro sito di informazione. Si tratta per la precisione dell’organo di riferimento nella Tuscia della politica della Regione Lazio, il quale pubblica da tempo le notizie ufficiali dell’azienda senza dare spazio al contraddittorio. Tutto ciò è singolare e significativo allo stesso tempo.
Dunque, a ben guardare, la comunicazione della Asl, dati questi presupposti, risulta alquanto sospetta e infatti non è in grado di fugare i dubbi sollevati, che così continuano a persistere. Per rendersene conto basta approfondire la lettura del comunicato, soffermandosi attentamente sul fraseggio e sulle parole utilizzate: “Nonostante le difficoltà dovute alla carenza di personale, soprattutto nel periodo estivo, la Asl ha lavorato a lungo e costantemente per garantire la continuità del servizio di emodinamica e avere le risorse sufficienti per mantenere un’operatività h24”. Traduzione: i problemi sicuramente ci sono stati, continuano ad esserci sebbene si starebbe cercando di affrontarli, e dunque quanto scritto dal Viterbese circa il rischio di depotenziamento del servizio corrisponde a verità, tanto è vero che è stato necessario – lo ammette l’azienda – lavorare a lungo per cercare una soluzione, circostanza che certifica lo stato emergenziale del servizio.
Ma non è finita: “E’ stata trovata – recita sempre la velina – una soluzione organizzativa. Dalla prossima settimana, ovvero dai primi di settembre (perché non si fornisce la data precisa?, ndr), l’ospedale di Belcolle avrà un nuovo emodinamista, figura sanitaria estremamente specializzata e di cui c’è carenza a livello nazionale. Inoltre, il servizio di emodinamica è stato garantito h24 anche grazie alla rete regionale degli ospedali del Lazio”. Bene, che cosa vuol dire “grazie alla rete regionale degli ospedali del Lazio”? Che è arrivato o arriverà a Viterbo personale da altre province o che i malati di Viterbo, in caso di urgenze, sarebbero stati e saranno trasportati in altri ospedali? Se l’ipotesi giusta fosse anche parzialmente quest’ultima, dov’è la risoluzione del problema? Ce lo doveva dire la Asl che se il servizio a Viterbo è chiuso, non potendosi lasciare un eventuale malato in mezzo alla strada, si è costretti a portarlo altrove, magari in ambulanza e con l’elicottero? E un’assistenza di questo tipo, nel caso le cose stessero così, è normale?
Per finire poche domande ancora, le prima due alla Asl e le altre al solito sito che pubblica le veline della Cittadella: 1) corrisponde al vero, o no, la voce, frutto di aggiornamenti delle ultime ore, secondo la quale non arriverà proprio alcun emodinamista dato che quello individuato si è rifiutato di trasferirsi a Viterbo? 2) E’ normale avere tre primari nell’area cardiologica e non avere le altre figure necessarie per far funzionare bene una di esse? 3) E’ corretta informazione quella che produce, accanto alla pubblicazione della velina speditagli, il commento “voci infondate” ribadendolo almeno due volte? Chiediamo a qualcuno, nella speranza che apra bene le orecchie, perché questa strenuo tentativo di mistificare la realtà arrivando addirittura a sostenere, implicitamente, che è tutto inventato quando invece la presenza di una forte preoccupazione è un dato di fatto ammesso dalla stessa Asl? Che cosa c’è sotto che non sappiamo, al di là di quello che potremmo anche immaginare?