I panni sporchi si lavano in casa. E a Viterbo d’ora in poi ci si asciugano pure.
Stop allo sgocciolio sulla testa dei passanti, ma soprattutto basta con lenzuola, coperte e capi di intimo che svolazzano tra i palazzi del centro storico, da un lato all’altro della strada. “Uno scempio” scrive addirittura su Facebook l’assessore alla polizia municipale Claudia Nunzi, annunciando il pugno duro contro chi stende il bucato sui fili davanti alle finestre.
Nei giorni scorsi i vigili sono dovuti intervenire nel cuore del centro storico, per far rimuovere i panni appesi ad asciugare tra due edifici, lungo un filo scorrevole agganciato ai balconi, come si vede nella foto che è stata postata dalla stessa Nunzi. Che poi pubblica anche la foto successiva all’intervento dei vigili, in cui i panni non si vedono più.
Una pratica, quella del bucato steso fuori, che è facile ritrovare in molti centri storici d’Italia, ma che in altre città invece è considerata una mancanza di decoro o addirittura uno sfregio alle regole di convivenza urbana. In alcuni casi sono state promanate ordinanze specifiche e stabilite multe salatissime per chi non rispetta il divieto di stendere il bucato dalle finestre o dai balconi.
L’assessore Nunzi fa capire che d’ora in poi a Viterbo i trasgressori dovranno stare attenti: “Cominciamo a far rispettare le regole anche nelle piccole cose” ammonisce su Facebook. E aggiunge: “Grazie alla polizia locale che è intervenuta per far togliere questo scempio”. L’assessore sui social riceve il plauso di molti sostenitori. Solo un cittadino gli fa notare che secondo lui, più che i panni stesi, a stonare in quella foto sia un’altra cosa. E cioè che “una strada del genere (quella dove era appeso il bucato, ndr) sia da sempre aperta al traffico”. Questo, dice il cittadino, “è paradossale”.