Liste d’attesa: anche il Tribunale per i diritti del malato, di solito non incline alle polemiche, dichiara colma la misura. Secondo quanto riferisce il procuratore Angelo Cecconi si moltiplicano le proteste e le segnalazioni da parte dell’utenza riguarda i tempi di attesa sempre più lunghi. Le attese per alcune prenotazioni sono ormai annuali o addirittura non vengono fatte dagli operatori perché le liste sono chiuse.
“Si chiede gentilmente per l’ennesima volta alla direzione generale della Asl viterbese di rivedere e provvedere al più presto come aveva promesso nel mese di gennaio all’ex mattatoio di Viterbo. In tre mesi si sarebbe risolto il problema delle liste d’attesa, era stato detto in quella sede. Sembra però che tutto sia invariato e anche peggiorato”.
Per capire se tutto sia rimasto invariato o se la situazione sia invece peggiorata, non resta che attendere la pubblicazione dei dati aggiornati sulla migrazione sanitaria, che rappresenta il sintomo più evidente della malattia sanitaria. Nella Tuscia attualmente si aggira intorno al 24%. In pratica un viterbese su quattro va a curarsi fuori provincia o fuori regione. Il fondo della classifica è già stato praticamente toccato. Delle due l’una: è si inizia a risalire o si inizia a scavare.