Andamento lento. L’economia della Tuscia non è ancora uscita dal tunnel della crisi, come i sindacati ripetono da tempo. La conferma è arrivata ieri dalla presentazione dell’indagine della Camera di commercio in occasione della sedicesima giornata dell’economia.
“Dieci anni di crisi – ha detto il presidente della Camera di commercio Domenico Merlani – hanno segnato questo territorio come il resto del Paese, nonostante la vitalità del nostro tessuto imprenditoriale”.
Entrando nel dettaglio dei singoli settori, se l’agricoltura ha retto l’urto della crisi (ma in dieci anni il numero di imprese è calato sensibilmente), e il manifatturiero, in particolare quello del distretto industriale di Civita Castellana, è sopravvissuto puntando sull’export, è dal commercio che arrivano le note dolenti.
A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, qualche dato positivo c’è: per esempio l’aumento dell’1,5% della ricchezza prodotta tra il 2016 e il 2017. Le esportazioni, se sono un punto di forza del polo ceramico (+5%), nel resto della Tuscia segnano invece il passo: -3,4% in un anno a fronte del +7,4 messo a segno dall’Italia.
Quanto alla disoccupazione, quella giovanile sfiora il 32%, quella femminile supera il 14%. Più ombre che luci anche dal fatturato, che nel primo trimestre 2018 fa registrare il segno meno in tutti i comparti: manifatturiero (-14%), servizi (-4%) e commercio (-28%).