Di certo non tutti ne sentivano la mancanza. Parliamo della discesa in campo dell’altro giovin signore, sicuramente capace ma anche baciato dalla fortuna. Ora, se tutto va bene, anche i cittadini che non risiedono nel Lazio potranno aspirare ad essere ben governati da una mente illuminata e sagace.
Sì, parliamo proprio di lui, Nicola Zingaretti, segretario comunale del Pci di Roma e membro del Direttivo nazionale della Fgci, poi segretario nazionale della Sinistra giovanile e consigliere comunale di Roma, segretario dei Democratici di sinistra di Roma, parlamentare europeo e, finalmente, presidente della Provincia di Roma, prima di diventare governatore del Lazio. Lo stesso Zingaretti che, con tale curriculum, rispose ad un rimprovero di Renzi dicendo di non voler ridurre la politica a carrierismo.
Ebbene, oggi il nostro campione della lotta contro il professionismo della politica – forse preoccupato dalla instabilità della Regione – torna alla carica per recuperare una segreteria nazionale del Pd, vilmente usurpata da un bullo fiorentino non proveniente dai Ds.
Che non si dica però che lui non è aperto alla diversità. Tra un finanziamento a un film e una chiusura di campagna elettorale nel lazialissimo collegio di Siena, il bravo governatore è riuscito a rimanere in piedi grazie alla non malevolenza di fronte a certe aperture di bilancio del Movimento 5 Stelle. Ma non è cosa nuova: i lettori, oltre a sapere del recente movimentismo che non ha disprezzato accordi con il sindaco Bigiotti e con il patron di Caffeina Rossi, non dimenticano il legame mutuato dall’allora presidente dell’Ater Panunzi con l’ingombrante direttore generale di quella stessa Azienda, Ugo Gigli.
Lo steso Gigli che venne allontanato dalla giunta Mazzoli in Provincia per intelligenza col nemico.
Ma che importa? Se primarie ci saranno tutti i voti sono buoni: pecunia et suffragii non olent.
E allora il buon Zingaretti, che – come del resto la sua amica Bonino – incontra solo gente per bene e si nega ai dirigenti del Pd se per caso questi sono di altra area, salvo però accorgersi di essersi circondato da collaboratori che ogni tanto vengono indagati o condannati in filoni di indagini per azioni corruttive, potrà sempre rivolgersi all’ex senatore Sposetti. E come è già avvenuto in altre primarie del Pd potrà raccogliere anche il voto di qualche amico di Ciarrapico.
A. A.