Espulsi. Adesso c’è il crisma dell’ufficialità: Francesco Serra, Mario Quintarelli, Patrizia Frittellli, Massimo Cappetti, Patrizia Prosperi, Andrea Cutigni, Domenico Baldini e Bruno Vincenti sono fuori dal Pd. Per almeno due anni.
Lo ha deciso la commissione di garanzia dell’Unione regionale del Pd, presieduta da Alberto Tanzilli, che si è riunita lunedì scorso e che ha accolto il ricorso presentato da Martina Minchella, segretaria dell’Unione comunale e iscritta alla federazione provinciale dem.
Serra e gli altri, come noto, hanno violato lo statuto nazionale del Pd, in particolare l’articolo 2 al comma 9, che vieta agli iscritti al partito di candidarsi in liste contrapposte a quella ufficiale dem.
“Questa commissione – si legge nel responso – ha valutato complessivamente gli effetti e le conseguenze dei
comportamenti accertati ‘per tabulas’ a carico degli iscritti candidati a sindaco e a consigliere”.
La commissione ha deliberato all’unamimità di accogliere il ricorso disponendo la cancellazione di Serra e compagni dall’anagrafe degli iscritti e dall’albo degli elettori per l’anno 2018 se iscritti e la non iscrivibilità fino al 2019.
Da segnalare che lo statuto del Pd non prevede la possibilità di appellarsi, per cui il provvedimento preso dall’Unione regionale è definitivo. Quanto accaduto è inoltre la conferma che esiste un solo Partito democratico e che le voci messe in giro in questi mesi dagli scissionisti, e propagate ad arte dai loro siti amici, che hanno sempre falsamente parlato di due Pd, erano assolutamente destituite di fondamento. Anche l’informazione a Viterbo ha evidentemente le sue responsabilità laddove si presta a rappresentazioni di parte, funzionali probabilmente agli introiti pubblicitari che con la politica certa informazione si garantisce.