Situazione sempre più esplosiva all’Spdc di Belcolle, dove da qualche giorno un paziente psichiatrico, condannato per vari reati e in appoggio al reparto in attesa di trasferimento in un Rems (le strutture riabilitative e di contenimento per i soggetti pericolosi), sta seminando letteralmente il panico tra il personale.
Si parla di minacce e addirittura di tentate aggressioni. Il problema è quello di sempre: la carenza di personale e l’assenza di guardie carcerarie all’interno della struttura. In forze all’Spdc ci sono infatti solo 13 operatori, in maggioranza donne. Da tempo i sindacati chiedono ai vertici della Asl di correre ai ripari, incrementando l’organico a tutela dell’incolumità dei lavoratori e anche degli stessi pazienti.
E’ di poche settimane fa la fuga dallo stesso reparto di Belcolle di Stefano Pavani, il 31enne accusato dell’omicidio di Daniele Barchi, avvenuto in un monolocale al piano terra di via Fontanella del Suffragio, nel centro storico di Viterbo.
Pavani, condannato per un’aggressione ai danni di un sessantenne di Corchiano (che a seguito dell’episodio ha perso un occhio), era stato appoggiato proprio all’Spdc in attesa di finire di scontare la pena in un Rems. Il 31enne, stando ad alcune indiscrezioni, avrebbe conosciuto la fidanzata Azzurra Cerretani, anche lei indagata per la morte di Daniele Barchi, proprio all’interno del reparto psichiatrico. La ragazza sarebbe infatti la figlia di una dipendente Asl.