Per un mattatore del suo livello non poteva che esserci location migliore che piazza del Teatro. E, prevedibilmente, è una piazza strapiena quella accorsa ad ascoltare il comizio di Matteo Salvini, giunto a Viterbo per sostenere il candidato sindaco del centrodestra Giovanni Arena. Sul palco, insieme al “capitano”, ci sono Arena, lo stato maggiore leghista della Tuscia (a cominciare dal senatùr Umberto Fusco) e i candidati della coalizione. “Domenica sera terrò il telefono accesso e mi aspetto una chiamata che mi annunci che Giovanni Arena sarà il nuovo sindaco di Viterbo”, dice Salvini, invitando i viterbesi domenica ad andare a votare e a votare per Giovanni: “Che piova o che ci sia il sole, fate il vostro dovere. Se non lo fate, poi da lunedì non avrete più diritto di lamentarvi”.
I panni del testimonial stanno però evidentemente stretti al vicepresidente del Consiglio, che trasforma l’incontro elettorale in un comizio sui temi a lui più cari. Ad iniziare ovviamente da quello dei migranti.
“Non c’è complimento più bello di quando qualcuno mi dice che gli ho ridato l’orgoglio e la dignità di essere italiano – scandisce Salvini -. Basta andare a Parigi e a Berlino con il cappello in mano. Ogni anno diamo all’Europa 5 miliardi di euro in più di quello che riceviamo. E in cambio tu Europa mi riempi di immigrati e mi trasformi in un campo profughi”.
Schermisce il suo omonimo Matteo Renzi: “Qualcuno dice che sono antipatico. Beh, meglio antipatico che fesso. Renzi era simpaticissimo, tanto che quando volevo sorridere lo guardavo in tivù. Ora che rinnoviamo il cda della Rai, lo prenderemo in considerazione, lui ha un futuro come intrattenitore. Prometteva di andare in Europa e di battere i pugni sul tavolo. Forse il tavolo non l’ha trovato. Abbiamo fatto più noi in 20 giorni (noi è evidentemente plurale maiestatis) che gli altri in sette anni. Bastava alzare la testa e dire qualche no, in maniera educata”.
Salvini assicura che con il M5S il rapporto è saldo: “Vogliono farmi litigare con loro ma non ci riescono. Abbiamo firmato un contratto e i 5S, a differenza della sinistra, sono persone leali”.
I migranti sono un chiodo fisso: “E’ bello vedere questa piazza strapiena nonostante sia giovedì, un giorno lavorativo. E a voi che non siete sbarcati vi tocca lavorare, perché nessuno vi garantisce colazione pranzo e cena in albergo”.
Ai francesi non le manda a dire: “Hanno fatto la guerra in Libia non per motivi umanitari ma per il petrolio e il gas. E oggi a noi che di quella guerra paghiamo le conseguenze ci danno lezioni”.
Non poteva mancare l’intemerata familista: “A casa sua ognuno fa quello che vuole, lo Stato non entra in camera da letto. Però i bambini hanno il diritto di nascere, di crescere o di essere adottati da un uomo e una donna”.
Delle critiche non si cura: “Più mi insultano e più mi danno forza. Io non mollo”.