In questi giorni i viterbesi sono attanagliati da un grande dubbio: ma Filippo Rossi, benefattore della città che, nonostante l’ingratitudine della città, ancora ci dona Caffeina, kermesse peraltro veramente bella, rimettendoci lavoro e denaro, di cosa vive? E’ ricco di famiglia, ha beni al sole, ha altre attività? Rossi, poverino, ci rimette anche con il ristorante-non ristorante circolo degli amici di Caffeina, e rimette pure con il Caffeina Christmas Village. Ma chi paga tutto ciò? E’ proprio fortunato, con tutti questi amici che pagano e che rimettono per lui. Senza contare la fortuna di avere tanti volontari, che sono lieti di rendersi utili, di prestarsi gratuitamente per tutte queste attività.
Ma è forse solo questo infinito amore per gli altri, questa magnanimità, che gli impedisce, come da più parti si vocifera, di finire abbracciato con il nuovo futurista Matteo Salvini. I due sono infatti culturalmente simili, entrambi profondamente di destra, populisti. Sono nati per stare insieme. Fusco però può stare sereno: se Rossi non si è ancora convertito alla causa leghista, è solo per il suo disinteressato altruismo. Un altruismo che lo porta a seguire Smeriglio in Regione, e lo frena sul resto. Vigilino però i leghisti locali: se Filippo e Matteo si incontrano, la scintilla rischia di scoccare. L’empatia è naturale, l’attrazione fatale, e non ce ne sarà per nessuno. Fusco è avvisato.