La Lega vuole distruggere Forza Italia. Vuole relegare nell’angolo i moderati. Berlusconi, in difficoltà di fronte alla minaccia di Salvini di ritornare alle urne in breve tempo, non sa che pesci prendere, ma ormai sa che l’Italia è a un bivio. A livello locale il movimento di Salvini sta nel frattempo cercando di annettere tutti i quadri dirigenti azzurri. Accade anche in provincia di Viterbo.
Al riguardo è emblematica la presa di posizione di Carmelo Messina, presidente del Parco di Vulci molto vicino al sindaco Sergio Caci e al candidato forzista alla Regione Stefano Parisi, che spiega quello che sta accadendo partendo dalla propria esperienza personale.
“Sono andato – dice – a trovare Giovanni Corona (referente azzurro a Montalto) per chiedere la tessera di Forza Italia. Dal 1993 ad oggi ho sempre mantenuto la mia indipendenza, ma oggi non posso esimermi da un passo del genere. Vi chiederete le ragioni e ve le illustro sinteticamente: 1) il centrodestra si chiama così perché è la risultante di due aree predominanti, la destra (nulla a che vedere con i conservatori) e il centro, riassumibile nel vecchio slogan dc ‘progresso senza avventure’; se alteri questo equilibrio e l’asse dell’intesa si sposta da una delle due parti salta l’intesa stessa. 2) E’ intollerabile che all’interno del centrodestra, la Lega abbia avviato un programma di acquisizione di quadri di FI (e non di elettori che sarebbe un fatto comprensibile e che in parte si è verificato il 4 marzo ). La Lega, in questa caccia ai quadri forzisti, si spende promettendo prospettive di valorizzazione del personale politico di FI sul territorio. Ma con quale politica? Spesso gli acquisendi dirigenti non si pongono questo problema, importantissimo in tempi di caos politico come oggi. Per costoro la cosa più importante è probabilmente salvare il ‘cadreghino’ (la poltrona, ndr) infischiandosene di coerenza, valori e affidabilità. E spesso come alibi (nei bisbiglii ovviamente ) spiegano che con questo Berlusconi non si può convivere. Trascurando un particolare per nulla secondario, che non può essere Berlusconi la discriminante, ma lo spazio politico di ‘centro’, area cui tutti aspirano per vincere e invece dovrebbe essere area ‘per costruire'”.
“Tornando a noi prosegue Messina – la richiesta della tessera di FI nel piccolo territorio in cui mi sono definitivamente trasferito, tende a sottolineare l’importanza della linea politica nelle nostre scelte. Ad esempio sul problema dei migranti deve prevalere la linea del rispetto del contesto in cui vivono gli italiani (cosa giusta) oppure questa linea giusta va corredata con toni che ricordano il razzismo? Concordiamo con la posizione di quanti, nel nome di questo nuovo asse ‘pentaleghista’ parlano, superficialmente spero, di ‘stato etico’, dimenticando che era la base degli stati autoritari della prima metà del Novecento in Germania e in Italia? Così dinanzi al rischio che distrazioni, o peggio interessi, possano portare alla rovina un Paese, culla di civiltà artistica e culturale, come un piccolissimo ‘capitano di ventura’ mi schiero e invito la gente del territorio interessata alle sorti della democrazia a fare altrettanto. Io ci credo e non mi arrendo. Allora chi ci sta batta un colpo. Il coraggio di schierarsi sarebbe già un primo passo”.