Una proposta concreta sui tagli ai costi della politica e ai privilegi, da inserire come codice etico con effetto immediato, la facciamo a tutte le liste civiche, ai partiti, agli eletti e ai candidati: si preveda che tutti coloro che con la loro azione amministrativa producano un danno al Comune che amministrano, e quindi ai loro concittadini, paghino subito – appena la sentenza diventa definitiva, quindi dopo il secondo grado della corte dei conti – l’intera cifra del risarcimento come capita ai comuni mortali. Poi se la vedranno con le assicurazioni o quant’altro, ma basta aspettare i contenziosi con le compagnie assicurative, che costano altro denaro, come è accaduto a Viterbo.
Non è possibile che dopo essere stati gravemente danneggiati, debbano essere ancora i cittadini, con le proprie tasse, a pagare interessi e rivalutazioni monetarie in attesa che venga restituito il maltolto. A Viterbo – vale la pena ricordarlo – la comunità ha anticipato e sta anticipando interessi e rivalutazioni per centinaia di migliaia di euro a causa di amministratori incapaci: è ora di farla finita con questo privilegio che la casta anche nel nostro Comune si tiene stretto. Notate bene: con i soldi pagati subito si possono fare tante cose, si possono tappare le buche, si può tagliare l’erba, si possono finanziare alcuni servizi e via dicendo.
C’è in verità chi questa battaglia ha cercato di farla negli ultimi anni, salvo prendersi gli improperi di certa stampa prezzolata che non ha neanche capito il valore della proposta. Un valore che non è politico, ma civile: chi sbaglia deve pagare immediatamente per evitare che siano i cittadini a farlo al posto suo, dato che, come detto, l’attendere i contenziosi che quasi sempre si aprono con le compagnie assicurative comporta, oltre al mancato introito, il pagamento di ulteriori costi. Vediamo se c’è qualcuno d’accordo con questa proposta, vediamo se c’è qualcuno che farà ancora finta di niente di fronte a chi, senza vergogna, si ricandida anche se non ha pagato il risarcimento stabilito.