Piove: governo ladro. A Viterbo, piove: Comune ladro.
E sì, perché al Comune, al di là di chi lo governi, è prassi consolidata nella città dei papi attribuire tutte le responsabilità possibili ed immaginabili, comprese quelle che sono solo ed esclusivamente appannaggio del libero arbitrio di ciascuno di noi.
La gente abbandona nottetempo l’immondizia sotto casa? Colpa del Comune che non vigila, mai nessuno che punti il dito contro chi, in barba alle regole della civile convivenza, aspetta il calare delle tenebre per liberarsi delle schifezze che ha accumulato dentro casa. Troppi immigrati irregolari ammassati nelle case del centro storico? Colpa delle forze dell’ordine che non li vanno a sgomberare con le ruspe, mai qualcuno che ragionasse sul perché i propri concittadini abbiano nel corso degli anni preferito trasferirsi in periferia per poi affittare, magari a nero, i 70-100-150 metri quadrati in centro e campare così una vita tranquilla, al riparo di possibili disavventure lavorative o di ipotetiche fluttuazioni del conto in banca.
Di esempi di questo tipo se ne potrebbero fare centomila, ma quanto sta accadendo in queste ore, dopo l’omicidio di via Fontanella del Suffragio, sta superando la realtà. Più di qualcuno infatti, parlando del triste fatto di cronaca, sta così sentenziando: “Basta. E’ ora di dire basta. Questo omicidio impone un cambio di gestione politica in Comune”.
Avete capito bene: un cambio di gestione politica del Comune, il che, detto così, non si sa se è più comico che tragico. Vi sembra, infatti, normale che uno possa accusare il Comune addirittura di un evento del genere, accaduto all’interno di una privata abitazione? Vi sembra normale che un Comune – lo ripetiamo: al di là del colore di chi lo gestisce – possa essere chiamato a rispondere della follia di Tizio piuttosto che di Caio, che domattina va fuori di testa a decide di ammazzare qualcuno per chissà quale motivo? Ma stiamo su Scherzi a parte o viviamo un sogno?
Diciamo che, di fronte a prese di posizione del genere, che si vedono solo a Viterbo, a una persona normale non possono che non cadere le braccia, posto che siffatte affermazioni potrebbero essere indicative, oltre che del livello di chi le argomenta, di un tessuto sociale che sembra destinato a restare popolato di Guelfi e Ghibellini come nel Medioevo, motivo per cui le amministrazioni comunali che esprime (e che critica) sono in fondo le uniche che si merita.