Di nuovo in campo per le piccole cose. Che alla fine, dice lei, sono quelle che contano, quelle che fanno la differenza. Daniela Bizzarri, consigliera comunale uscente, una vita spesa in difesa dei diritti delle donne e delle minoranze, è un’altra di quelle persone che ha detto sì a Luisa Ciambella.
“Quando mi hanno proposto di ricandidarmi nella lista del Pd – spiega l’ex delegata alle pari opportunità – l’ho messa come pregiudiziale: accetto solo se il candidato sindaco sarà una donna”.
E la Bizzarri è stata accontentata: “Con Luisa, persona che gode di tutta la mia stima, in questi cinque anni ho lavorato a strettissimo contatto. Ho deciso di rimettermi in gioco per portare avanti il lavoro iniziato e che, per le diatribe interne alla maggioranza, non ho avuto purtroppo modo di completare”.
Tra i progetti rimasti nei cassetti di Palazzo dei Priori c’è quello di un centro di ascolto per le donne e più in generale per tutte le persone in difficoltà: “Un centro che avrebbe dovuto fornire un aiuto proprio per le piccole grandi cose della quotidianità, che spesso, per alcune persone, diventano problemi insormontabili. Non sono riuscita nemmeno ad avere una stanza. Dovevo utilizzare gli uffici dei diversi assessorati”.
Sulla carta è rimasto anche l’ufficio per la progettazione europea: “Una struttura – continua la Bizzarri – che si sarebbe occupata di individuare i finanziamenti comunitari. In materia non sono certo l’ultima arrivata: ho un master in europrogettazione. Ma anche questa iniziativa non si è potuta concretizzare”.
Un’esperienza, quella di consigliera di maggioranza, che per la Bizzarri non è stata esaltante: “Se devo essere sincera, mi è piaciuto di più lavorare come consigliera di parità in Provincia. In questi cinque anni tante cose si sarebbero potute fare meglio se avessimo avuto una maggioranza coesa. Invece ci siamo ritrovati per una parte della consiliatura addirittura a dover tenere le sedute in seconda convocazione per mancanza del numero legale. Per me che ho fatto 6 assenze in 5 anni è stato mortificante, anche perché la gente poi fa di tutta l’erba un fascio”.
Quanto alla scelta “scissionista” di Francesco Serra e compagni, la Bizzarri, come sempre, non ha peli sulla lingua: “Siamo in democrazia e Serra è liberissimo di candidarsi dove vuole e con chi vuole, ma ho trovato la sua decisione oltremodo scorretta, visto che fino a prova contraria lui è ancora nel Pd ed è stato il nostro capogruppo per gran parte della consiliatura. Fossi in lui qualche problema di coscienza me lo sarei fatto”.