L’Italia sta cambiando e la sfida del nuovo investe tutti. A Viterbo, forse unici nel Paese, in queste elezioni comunali troviamo invece ancora in campo le ambizioni di “nonni” in politica e in amministrazione da decenni e soprattutto vediamo in azione metodi di campagne elettorali dei tempi andati.
Gli elettori non ne possono più di cene pagate, ma pagate da chi?, di propaganda costosa ed invasiva, di soldi spesi per comunicare il nulla. La città è piena di vele, manifesti 6×3, santini e materiale di tutti i tipi per promuovere se stessi o, meglio, il proprio narcisismo. Come si fa a non rendersi conto che tutto ciò stride con la situazione di tanti cittadini che non riescono ad andare avanti? Come si fa a non rendersi conto a non capire che così facendo la politica si allontana ancora di più dalla gente? Fa rabbia assistere a tanto sfarzo, a così poca sobrietà, a così poca attenzione alle difficoltà del Paese reale.
Aleggiano nell’aria tante promesse e anche qualche minaccia da parte di chi non si vergogna a far credere che tanto “i conti dovrete farli con me”. Tanta gente assillata da grandi e piccoli problemi – dal lavoro alla salute, alle difficoltà burocratiche – è subissata di promesse, di sconti su tutto, di facilitazioni vere o presunte. Uno spettacolo indecente.
C’è bisogno di cambiamento, anche nello stile e nella forma, che sono sostanza. C’è bisogno di sobrietà e rispetto per gli elettori, i cittadini vanno ascoltati e rispettati. Sciocco chi pensa che una cena, una festa, una vela e tante pressioni possano produrre consenso. Sciocco chi pensa di servirsi di calunniatori e diffamatori, che vengono assoldati per mestare nel fango. Tutto ciò non fa altro che aggravare la situazione. I viterbesi sapranno distinguere chi propone un progetto di città per il bene comune da chi persegue solo i propri interessi.