Sarà l’età, ma nonno Arena elenca con immacolata innocenza di chi si affaccia oggi alla politica i mali di Viterbo, dimenticando che questa città per 20 anni è stata governata dal centrodestra e da lui. Dimenticando, quindi, le amministrazioni Meroi, Marini e Gabbianelli: 20 lunghissimi anni in cui si poteva fare ciò di cui oggi lui, candidato a sindaco, balbetta. Venti lunghissimi anni che ci hanno lasciato in eredità il disastro di esattorie, l’appalto disastroso dei rifiuti e la discarica oggetto di rinvii a giudizio da parte di due procure, Viterbo e Roma, con costi e disservizi a carico dei cittadini. Chiedano scusa, quindi, Arena e il centrodestra, invece di pontificare.
Le strade dissestate, le terme Inps dimenticate, il piano termale mai varato, il centro storico abbandonato, il traffico ignorato, le mense che hanno prodotto danni alle tasche dei cittadini, idem per le società partecipate, gli asili nido comunali smantellati, i campi sportivi disastrati. Più processi che opere tra tribunali e Corte dei conti. Questo è quanto lasciato a Viterbo da 20 anni di centrodestra, ma lo smemorato Arena dimentica tutto ciò e con imbarazzante candore prova a scaricare le responsabilità sui 5 anni di Michelini, che si è trovato invece costretto a sistemare parte dei disastri precedenti.
Il centrodestra ha perso l’aeroporto per le liti tra loro, aveva perso pure i 3 milioni per le strade, che sono stati recuperati dal centrosinistra e con i quali si stanno eseguendo adesso i primi lavori di asfaltatura. Ora Arena dimentica però di parlare dei 17 milioni per il Poggino portati a Viterbo da Gentiloni con la possibilità di sottoscrivere anche un accordo di programma con le Ferrovie per interrare la tratta ferroviaria cittadina.
Insomma, è vero che Arena e il centrodestra contano sulla memoria corta dei viterbesi, ma così è prenderli in giro. Un po’ di decenza, per favore.