Alla fine, anzi all’inizio della conferenza stampa, di “cose fatte bene” all’amministrazione Michelini ne riconosce un bel po’. A dimostrazione che forse i problemi, gli stessi che alla fine del 2015 lo portarono insieme a una buona fetta del gruppo Pd a sfiduciare il sindaco, sono sempre stati più di carattere politico che amministrativo. Francesco Serra presenta da Schenardi le due liste, Viterbo dei cittadini e Impegno comune, che sostengono la sua corsa a sindaco di Viterbo.
Se dovesse farcela, cosa a cui lui stesso sembra credere poco, Serra un assessorato dovrebbe sicuramente riservarlo ad Antonio Delli Iaconi, nonostante l’interessato, anche per sopraggiunti limiti di età, sembra essersi chiamato fuori dalla mischia politica. E’ proprio all’assessore uscente alla cultura e al termalismo che Serra riserva i maggiori apprezzamenti. In primis il teatro: “E’ stato riaperto dopo non so quanti anni e già questo è un risultato importante. Delli Iaconi è riuscito a mettere in piedi 65 appuntamenti e a stabilire un rapporto con le scuole”.
Ma il teatro, secondo Serra, non deve limitarsi a essere un contenitore di spettacoli: “Deve diventare un polo culturale della città”. Anzi “il” polo culturale della città, attraverso produzioni, laboratori, scuola musicale e quant’altro.
A Delli Iaconi Serra riconosce di aver lavorato bene anche sul fronte termale, mettendo fine allo sfruttamento selvaggio e riordinando la distribuzione dell’acqua. Manca all’appello il rilancio delle ex Terme Inps, ma una cosa per volta.
Tra i risultati che il candidato a sindaco della minoranza Pd ascrive all’amministrazione Michelini c’è anche la parziale chiusura al traffico del centro storico. Ma in questo caso, più che ad altri, il merito lo ascrive a se stesso: “Sono sempre stato il maggiore sponsor dei varchi elettronici”, rivendica.
Ma in qualcosa la giunta Michelini avrà pur fallito, altrimenti non si giustificherebbe, se non per le note ragioni politiche, la sua discesa in campo contro Luisa Ciambella, che dell’amministrazione uscente ha rappresentato uno dei pilastri. Così come il diavolo si nasconde nei dettagli, è nelle piccole cose che l’amministrazione di centrosinistra ha mostrato tutti i suoi limiti, secondo Serra. In particolare su due fronti: i rifiuti e le strade da rattoppare. “Sono problemi da amministratore di condominio su cui un sindaco non può permettersi di sbagliare”. Sulla gestione dei rifiuti, Serra concede tuttavia alla giunta tutte le attenuanti del caso: “Abbiamo scontato un appalto sbagliato, ereditato dalla precedente amministrazione, e una città che non era pronta all’estensione del porta a porta”. Il prossimo sindaco avrà tuttavia delle linee guida di cui fare tesoro nella stesura della nuova gara d’appalto.
Serra ha però anche una visione per il futuro della città. Sogna una Viterbo non più tagliata in due dalla ferrovia: “I costi dell’interramento potrebbero essere coperti concedendo le aree che si libererebbero a privati”.
Il cardiologo non dimentica il tema della sicurezza. Siamo lontani dai toni leghisti, anche se “non ci devono essere cedimenti sulla legalità”. “In ogni caso a Viterbo abbiamo molto da insegnare ad altre città in materia di sicurezza. Più che la repressione serve la prevenzione”, sottolinea.
Quanto al problema dell’immigrazione, strettamente connesso a quello della legalità, per Serra bisogna innanzitutto andare a stanare chi sull’immigrazione lucra: “Molti di quelli che gridano al nero sono poi gli stessi che in nero affittano le case agli stranieri”.