Il dado è ormai tratto. Salvo ripensamenti dell’ultimo minuto, alle elezioni comunali la minoranza del Pd presenterà una propria lista. O forse anche due, se si riusciranno a trovare abbastanza nomi da far scendere in pista. Nessuna convergenza sull’Area civica di Filippo Rossi: il candidato a sindaco sarà Francesco Serra. Le voci degli ultimi giorni trovano quindi conferma, e a confermarle sono esponenti della stessa minoranza.
La ventilata scissione sembra a questo punto questione di giorni. Di fatto la presentazione di una lista alternativa a quella dem ufficiale, che candida a sindaco Luisa Ciambella, pone l’area Panunzi-Serra fuori dal partito. Nessuno li ha cacciati, sono loro ad essersene andati.
Nessun margine neanche per un’alleanza con Filippo Rossi, anche perché il leader dell’Area civica ha fatto capire chiaramente che non è disposto a fare passi indietro a favore di Serra, come si era invece ipotizzato negli ultimi giorni. Da parte di Rossi e dei suoi però le porte sarebbero aperte a un eventuale sostegno dei panunziani, magari al turno di ballottaggio.
Nonostante le smentite o i classici “non mi risulta”, nella lista della minoranza ci sarebbero alcuni dei nomi circolati in questi giorni: da quello del capogruppo del Pd uscente Mario Quintarelli a quello di Patrizia Frittelli, passando per quello di Andrea Cutigni. La pattuglia dei medici, capitanata da Francesco Serra, stando ai rumors, annovererebbe anche l’urologo Massimo Fattorini, ex assessore nella giunta Marini, mentre l’ortopedico Sandro Zucchi, che nei giorni passati aveva bussato anche alle porte di Fratelli d’Italia, alla fine sarà in lista con Forza Italia.
Da un punto di vista politico la scelta di uscire dal Pd sembra come detto propedeutica a dar vita un nuovo soggetto, simile nel percorso a quanto fatto da Leo a livello nazionale. Non c’è altra spiegazione alla candidatura di Serra, se è vero che con il centrodestra unito questa lista non hanno nessuna speranza di mettere a segno un risultato significativo. Ha prevalso la logica distruttiva, che ha un senso solo se si costituisce un soggetto nuovo, che guarda a sinistra fuori dal Partito democratico. Vedremo così una lista isolata, rancorosa, con la testa rivolta all’indietro.