Lo aveva invitato a visitare le bellezze della sua Sutri. Era la metà dello scorso aprile e tra Martina Salza, assessore al turismo uscente e allora candidata sindaco di Forza Italia a Sutri, e Vittorio Sgarbi una collaborazione sembrava ancora possibile. Con la prima pronta a sacrificare le sue ambizioni personali sull’altare della visibilità e della pubblicità che l’illustre critico d’arte avrebbe potuto regalare alla cittadina. Lui, d’altra parte, era stato chiaro: “Meglio fare il vicesindaco di Sgarbi che il sindaco di Sutri” e lei sembrava propensa ad accettare la proposta. Negli ultimi giorni però il ticket Sgarbi-Salza è andato a farsi benedire, complici, si dice, le trame di Felice Casini (Udc), interessato anche lui al posto di vice di Sgarbi. E’ stata la stessa assessora ad annunciare via Facebook la sua decisione di “rimanere dignitosamente a casa per questa tornata elettorale”, a seguito “di comportamenti ed eventi poco edificabili”.
La Salza ha ringraziato “il prof. Sgarbi e la sua premura nel farmi chiamare addirittura dal presidente Berlusconi, in quanto rappresentante di FI e già candidata al Senato. Rispetterò il mio partito ma credo che questa mia scelta, al di là della confusione, delle chiacchiere da bar e di finti articoli, costituisca per me la cosa più degna da fare”.
Poi, sempre su Facebook, un lungo sfogo per fare chiarezza con l’accusa a certi “collezionisti di poltrone” di aver perso la capacità di vergognarsi.
“La mia lettera aperta a Sgarbi, scritta con coscienza ed in seguito a profonda riflessione, così come l’invito a lui rivolto, a venire nella nostra città – ha scritto l’assessora – evidenziava il rispetto per una persona del suo rilievo, la volontà di una fruttuosa collaborazione, ma soprattutto tratteggiava il quadro di una città dai profondi e precari equilibri politici. E non mi ero sbagliata, devo constatare con grande amarezza che questa storia ha fatto emergere problematiche di fondo serie ed oggettive. Quelle legate alle diverse e ormai logore forze politiche della nostra città, senza via di scampo per nessuno. Quelle inermi ed inerti figure che, all’improvviso, di nuovo resuscitate, fanno ora a capelli per assicurarsi una bella fetta di torta da gustare, senza sforzo alcuno (tranquilli, la parte mia ve la lascio, spartitevi pure quella). E, ahimè, è evidente l’immagine di una realtà politica pronta per interesse ad indossare qualsiasi casacca, ad autoeleggersi difensori della patria, a sedere vicino a chiunque, immemori di quelle antiche e sanguinose guerre intestine che hanno portato alla deriva la nostra città. Collezionisti di poltrone, alleati all’occorrenza, traditori coscienti e non, abili fiutatori e sedicenti difensori del bene comune, in un arcobaleno politico ormai sbiadito: ecco che cosa è la nostra Sutri oggi (mio nonno direbbe tutti tinti della stessa callara!!)”.
Dal canto suo, l’attuale sindaco Guido Cianti prova a gettare acqua sul fuoco: “La candidatura di Sgarbi – dice – deve essere vista come una grande opportunità per il nostro territorio. Per Sutri Sgarbi può essere un grande valore aggiunto, in termini di visibilità. Si tratta di un treno che non possiamo permetterci di perdere. Nessuno pensa che Sgarbi sarà ogni giorno in Comune in ufficio. Il suo sarà un ruolo di rappresentanza. Mi dispiace per la vicenda di Martina Salza, ma confido che questo strappo si possa ricucire. D’altra parte nessuno di noi amministratori uscenti sarà presente nella lista unica del centrodestra, per dare un segnale di rinnovamento. Tutti però saremo impegnati nel sostenere questa lista, e mi auguro anche la Salza”.
Salvo sorprese dell’ultimo minuto a Sutri sarà quindi sfida a due: da una parte la lista del Rinascimento con Sgarbi candidato, dall’altra quella del poeta e consigliere comunale uscente Lillo De Mauro, sostenuta del centrosinistra.