Confusione alle stelle sui Cimini. A Vallerano avrebbe ritirato ieri la propria candidatura per il centrosinistra, nonostante fosse stata già deliberata dalla direzione del Pd, il vicesindaco uscente Aroldo Mastrogregori. Il condizionale è d’obbligo perché in verità la situazione è molto fluida e tutto può accadere.
La decisione sarebbe stata presa in seguito alle risultanze del dibattito pubblico che il Pd ha tenuto venerdì sera su sollecitazione di alcuni ambienti del paese che lamentavano uno scarso coinvolgimento della cittadinanza nelle scelte che erano state adottate e si stavano adottando. Inoltre, avrebbe pesato non poco l’atteggiamento del sindaco uscente, Maurizio Gregori, che fuori tempo utile, spiazzando tutti, ha reso nota la presunta disponibilità a candidarsi da parte di un giovane che risponde al nome di Adelio Gregori.
Sulla candidatura di Mastrogregori, nei giorni scorsi aveva polemizzato in verità anche la sinistra extra Pd (Potere al popolo e Leu), dichiarando di preferire un nome in grado di allargare di più la coalizione in considerazione della ritrovata unità del centrodestra, il quale, dato in un primo momento in grande difficoltà, starebbe invece per presentare una lista capeggiata da un giovanissimo. Nulla da parte loro contro l’attuale vicesindaco, persona di area ex Ds sicuramente molto seria, capace e di esperienza, ma esigenza di mettere in pista una persona in grado di pescare consenso al centro. Per questo Angelo Bini, ex segretario del Pci locale, aveva rilanciato fino all’ultimo l’ipotesi di Ludovico Pacelli, un passato nella Democrazia cristiana e un presente completamente avulso dai partiti politici: “Solo lui – aveva scritto in un ultimo accorato appello su Facebook – può garantire ambientalismo e centrosinistra”. Ambientalismo perché l’ex assessore alla cultura, titolare della farmacia del paese, è da tempo impegnato a sensibilizzare l’opinione pubblica contro l’uso scriteriato delle sostanze chimiche nocive in agricoltura.
Su Pacelli in direzione aveva dato ufficialmente il proprio assenso anche la componente moderata del Pd, mettendo in guardia tutti gli altri dal rischio che si sarebbe corso con un nome a chiara connotazione ex Ds. E invece alla fine a spiazzare tutti è intervenuto il sindaco uscente, descritto da molti come il vero animatore occulto di tutte le trame che stanno trasformando queste elezioni quasi in un romanzo di appendice.
Che cosa accadrà ora non si sa. Resta in ballo ovviamente Pacelli, ma come detto sulla scena compare a sorpresa anche questo Adelio Gregori. Non si esclude infine il colpo di scena: di fronte al mutato scenario, chissà che non decida di “sacrificarsi” di nuovo lo stesso Maurizio Gregori, che per motivi personali aveva annunciato da tempo di non volersi più presentare.