Da una parte la Lega, sola con Usai (o magari con Daniele Sabatini), dall’altra il centrodestra e Fondazione. Questo lo scenario che alla luce della non-decisioni da parte di Roma sul candidato a sindaco di Viterbo si profilava ieri in città.
Il senatore Fusco, che nel tardo pomeriggio ha incontrato il numero due di Salvini Giancarlo Giorgetti, sembra ormai pronto a rompere l’alleanza con il resto del centrodestra per una corsa in solitaria. A questo punto però che il candidato possa essere Alessandro Usai non è per niente scontato. Anche se il giornalista Mediaset in queste settimane non ha mai preso posizione (non ha neanche mai dichiarato pubblicamente il suo interesse), pare difficile che accetti di essere il candidato di un solo partito, con il rischio di andare al massacro. Si continua a parlare – ma potrebbero essere solo voci messe in giro ad arte – di un possibile ingresso di Daniele Sabatini nella Lega, finora sempre smentito da Fusco, che a quel punto diventerebbe lui il candidato al posto di Usai.
Sull’altro fronte, Giovanni Arena continua a non dormire sonni tranquilli. Anche in caso di strappo definitivo con la Lega, non è detto che Giovanni diventi automaticamente il candidato della coalizione. Se è vero infatti che diversi candidati hanno subordinato la loro disponibilità a entrare in lista alla candidatura dell’ex vicesindaco, è anche vero che Arena non piace a tutti Alcuni anzi, stando ai rumors, potrebbero cercare ospitalità in altre liste nel caso alla fine il candidato dovesse essere lui. “Senza contare quelli che voterebbero candidati consiglieri di Forza Italia e candidato sindaco di un’altra formazione”, avvertono negli ambienti della coalizione. Da parte sua Arena, che gode della protezione di Antonio Tajani, non ha alcuna intenzione di retrocedere, neanche di fronte alle resistenze degli alleati. Tanto più ora che un’imposizione da Roma sul nome di Usai appare ipotesi sempre più remota.
Per stasera è in programma una nuova riunione del centrodestra viterbese, alla quale difficilmente parteciperà la Lega.
In questa situazione di confusione totale c’è già chi prefigura scenari futuri e futuribili in vista delle elezioni politiche anticipate che molti danno ormai per scontate. Si parla con insistenza della nascita di un nuovo soggetto centrista, alternativo al centrodestra e al centrosinistra. E in siffatto scenario per chi il 4 marzo ha ottenuto un posto in Parlamento la ricandidatura non sarebbe per niente scontata.